Gigi Riva ha rifiutato un intervento di angioplastica che avrebbe potuto salvargli la vita. A parlare, nelle ore successive alla morte di “rombo di tuono” sono i medici dell’ospedale Brotzu di Cagliari, dove l’ex attaccante, 79 anni, è stato ricoverato ieri. “Avremmo eseguito subito l’angioplastica se il paziente avesse dato il consenso. Purtroppo questo non è avvenuto – spiega il direttore Bruno Loi – e non si possono fare interventi contro la volontà del paziente e quindi abbiamo dovuto aspettare. Lui avrebbe voluto parlarne coi suoi familiari. Purtroppo queste situazioni possono precipitare anche improvvisamente e in quella situazione diventa poi difficile intervenire. Purtroppo è quello che è capitato”.

Nel pomeriggio Riva era di buon umore, scherzava coi medici e si preparava alla cena. Domani mattina i cardiologi avrebbero tentato ancora di convincerlo, ma la situazione è precipitata alle 17.50. “L’arresto cardiaco è intervenuto improvvisamente e siamo stati costretti a praticare le manovre rianimatorie e portarlo in sala durante il massaggio cardiaco – spiega Loi – in queste situazioni diventa difficile poter riaprire le coronarie e siamo riusciti solo parzialmente a farlo. Ma non è stato sufficiente per poter riprendere un’attività cardiaca adeguata”.

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