Un aereo russo si è schiantato nella regione di Belgorod, con a bordo 65 prigionieri di guerra ucraini che dovevano essere liberati. Si tratta di un velivolo da trasporto militare Ilyushin che, secondo i media locali e il canale Telegram 112, è precipitato nella mattina di mercoledì 24 gennaio vicino al confine con l’Ucraina ma in territorio russo. Secondo l’ufficio russo dell’APA, l’aereo – modello Il-76 – si è schiantato precisamente nel distretto di Korochansky. Sul sito dell’emittente viene inoltre riportato il messaggio – diffuso su Telegram – di Vyacheslav Gladkov, il governatore regionale: “Sul posto stanno attualmente lavorando una squadra investigativa e alcuni dipendenti del Ministero per le situazioni di emergenza. Ho cambiato il mio programma di lavoro e sono andato in zona”.
Anche dal Ministero della Difesa di Mosca è arrivata conferma ufficiale dell’incidente e del numero di passeggeri. Si tratta, secondo quanto riferito dall’agenzia Ria Novosti, di 65 prigionieri di guerra ucraini che dovevano essere liberati nell’ambito di uno scambio. A bordo si trovavano anche 6 membri dell’equipaggio e 3 accompagnatori. Su Twitter il consigliere del ministero dell’Interno ucraino Anton Gerashchenko ha condiviso un breve filmato in cui si vede il velivolo che punta verso terra e la successiva esplosione di una palla di fuoco.
Il Cremlino ha annunciato che aprirà un’inchiesta sull’accaduto, ma sul media ucraino Rbc-Ukraine, che cita fonti del ministero della Difesa, arriva la notizia che l’abbattimento è opera dell’esercito di Kiev perché trasportava missili S-300 con i quali i russi dall’area di Belgorod attaccano la regione di Kharkiv. Anche il presidente della Duma, Vyacheslav Volodin, ha accusato gli ucraini, mentre il presidente della commissione Difesa della Duma, Andrei Kartapolov, sostiene che l’aereo è stato abbattuto da “tre missili, o Patriot oppure Iris-T”, i primi di fabbricazione americana e i secondi di fabbricazione tedesca.