Il volume I numeri del cancro in Italia 2023, presentato nel dicembre 2023 è il censimento ufficiale, giunto alla tredicesima edizione, che descrive gli aspetti relativi alla diagnosi e terapia delle neoplasie grazie al lavoro dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica (Aiom), Airtum (Associazione Italiana Registri Tumori), Fondazione Aiom, ed altri.

“È essenziale garantire a tutti i pazienti le cure sempre più innovative che la ricerca scientifica mette a disposizione – spiega Saverio Cinieri, Presidente di Fondazione Aiom – Situazioni cliniche, per le quali fino a un decennio fa le opzioni terapeutiche erano molto limitate, oggi prevedono una sequenza di più linee di trattamento”. Fa veramente impressione però come, mentre da un lato si esaltano i successi raggiunti, non una sola parola e tantomeno un solo dato venga in trasparenza comunicato su quanto ci costa, in termini di risorse economiche, questo risultato. In estrema sintesi, a fronte di un incremento complessivo della sopravvivenza pari a circa il 15% negli ultimi 5 anni (Aiom) il costo dei farmaci oncologici innovativi sotto brevetto è aumentato di circa il 1000% a partire dal 2001. Tutto sempre completamente a carico del Ssn pubblico.

In tutto il mondo, specie nei Paesi emergenti ma in deciso e costante progresso in campo sanitario come l’India, si sta ponendo il problema di non riconoscere – e quindi di non pagare come innovativi – i farmaci che di innovativo mostrano soltanto variazioni cinetiche di strutture chimiche già note e fuori brevetto. Tale presupposto, alla base dell’eccezionale sviluppo dell’industria del farmaco generico in questi Paesi al contrario dell’Italia, non è “in mente dei” di qualunque competente tecnico italiano chiamato a far parte delle richiestissime e segretissime commissioni per la definizione del prezzo dei farmaci in sede centrale (Aifa). Dobbiamo migliorare le cure, assicurarle a tutti nel più breve tempo possibile, ma senza mai porre il problema, né fare sapere, in trasparenza, quanto queste cure ci costano.

Posto, quindi, questo eccezionale quanto sconosciuto e volutamente taciuto incremento dei costi dei farmaci innovativi, diventerebbe cruciale avere almeno dati precisi sul numero dei casi incidenti nel tempo più breve possibile. E qui vengono invece pure le dolenti note dei Registri Tumori, sempre in affanno, sempre in eccessivo ritardo per consentire un minimo di programmazione sanitaria. Spiega il professor Crosignani, già direttore Registro Tumori Lombardia: “Si definisce Registro Tumori (RT) una Organizzazione che raccoglie ed elabora in modalità Sistematica e Continua alcune Informazioni su tutti i Casi che si verificano in una Entità Definita. Questa definizione tenta di raccogliere le caratteristiche che deve avere un RT oppure, viste in una prospettiva del loro raggiungimento, ne costituiscono i problemi. L’esistenza di un RT non comporta come conseguenza l’avvio di azioni di prevenzione ed i dati non sono direttamente utilizzabili per identificare le sorgenti di rischio. Tuttavia un RT fornisce una base certa per ricerche di tipo etiologico e di tipo valutativo per il sistema sanitario dell’area in cui il RT opera”.

A mero titolo di esempio, tra i dati più importanti resi pubblici a dicembre 2023 (ma relativi a non oltre il 2018 da parte del Registro Tumori Asl Na 2 nord Acerra) suddivisi per distretti è stata la conferma della inversione dell’eccesso di incidenza e mortalità per cancro dalle zone costiere flegree, vulcaniche e radioattive, alle zone interne una volta salubri di Campania Felix (Acerra), fenomeno evidenziato dal RT sin dagli inizi degli anni 2000.

Sabato 20 gennaio 2024, ho partecipato all’ennesima conferenza stampa in cui Vincenzo Signoriello (Movimento Animalista Campano), sulla base dei riscontri delle rilevazioni del Progetto Miapi, ha confermato quelle zone coinvolte in sversamenti anche di rifiuti speciali radioattivi come da confessioni oggi desecretate e riscontrate del pentito camorrista casalese Carmine Schiavone sin dall’ormai lontanissimo 1992.

In Italia:
a) non si vogliono dare informazioni prioritarie sui flussi dei rifiuti speciali, ivi inclusi i radioattivi, per cui è oggettiva ed urgentissima l’esigenza di definire al meglio dal punto di vita della sicurezza geologica un deposito certo e controllato nazionale, tracciando al meglio tutti i rifiuti speciali speciali pericolosi ed i radioattivi;
b) Non si vogliono dotare di personale e risorse certe, continue e costanti i Registri Tumori per evitare che possano fornire gli indispensabili dati in modo certo, continuo e costante;
c) Ancor meno si vuole fare neanche cenno al dettaglio dei costi delle cure specie con farmaci innovativi in continuo, irrefrenabile e soprattutto non sempre razionale ed accettabile incremento dei costi, proprio per la precisa scelta di non affrontare minimamente la discussione sul concetto di cosa sia realmente innovativo e quindi da pagare sotto brevetto ad un altissimo costo.

Il combinato disposto di queste tre situazioni, nella loro massima espressione presenti tutte in Regione Campania, azzera qualunque possibilità di vera ed efficace Prevenzione Primaria, Secondaria e azzera la concreta possibilità di un’efficace programmazione sanitaria nonostante il continuo aumento dei casi di cancro e patologie cronico degenerative tutte in incremento per inquinamento ambientale specie tra i giovani e rende sempre più difficile, se non impossibile, salvare il Ssn pubblico, solidale e universale.

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