Dimissioni e attacco, durissimo, al capo supremo. Con la stessa classe che aveva in campo, Zvominir Boban ha deciso di farsi da parte per non tradire se stesso: mollare il ruolo di Chief of Football della Uefa e spiegare perché è profondamente pericoloso il piano orchestrato da Aleksander Ceferin, il presidente della massimo organismo di governo del pallone in Europa. Boban ha scritto una lettera aperta nella quale critica proprio colui che lo aveva chiamato in ruolo apicale dell’Uefa, mostrando aperto dissenso per la strategia di Ceferin: modificare lo statuto, eliminare la regola dei tre mandati e ricandidarsi ancora una volta, per rimanere in carica il più a lungo possibile. “Dopo aver manifestato la mia più grande preoccupazione e il mio totale dissenso, il presidente mi ha risposto che per lui non c’è nessun problema legale né tantomeno etico-morale – e che avrebbe perseguito senza alcun dubbio la propria aspirazione”, scrive Boban. Che ne trae le conseguenze: “È con dolore e con il cuore pesante che non ho altra scelta che lasciare la Uefa”.

Le turbolenze all’interno della Uefa, alimentate dal grandeur del presidente Ceferin, hanno portato quindi a una prima reale conseguenza. Boban ricopriva da tre anni il ruolo di Chief of Football. L’ex stella della Croazia e del Milan è il primo ad avere il coraggio di manifestare pubblicamente un crescente malcontento nei confronti della leadership di Ceferin da quando l’avvocato sloveno è stato rieletto lo scorso aprile per prolungare la presidenza iniziata nel 2016. E lo stesso Boban nella sua lettera non manca di sottolinearlo: “Non faccio il fenomeno, perché di certo non sono l’unico a pensarla così”.

Boban nel suo documento ricorda come la decisione di Ceferin di modificare lo statuto dell’Uefa, annunciata durante l’ultimo meeting dell’Esecutivo ad Amburgo, sia in aperta contraddizione con lo spirito con cui era cominciata la sua presidenza: “Paradossalmente nel 2017 è stato proprio Ceferin a proporre e avviare un pacchetto di riforme che negavano chiaramente tale possibilità: regole che dovevano proteggere l’Uefa e il calcio europeo dalla “bad governance” che è stata per anni il “modus operandi “di tutto il vecchio sistema. È stata una cosa straordinaria per il calcio e anche per Ceferin stesso”, sottolinea Boban.

Ceferin è stato rieletto presidente Uefa per la terza volta nel 2023 e ora vuole rimanere in carica oltre il 2027, di fatto smentendo se stesso. “Questo distacco da quei valori cancellando le riforme più importanti e sorprendente ed è incomprensibile, soprattutto in questo momento”, scrive Boban nella lettera. Poi aggiunge: “Capisco bene che nulla è ideale, tantomeno io, e so bene che bisogna accettare la logica del compromesso, ma di fronte a questo fatto, se lo accettassi, andrei contro i principi e i valori comuni in cui credo fermamente”, sottolinea il croato. Che quindi ha deciso di lasciare: “Dispiace tanto ma, a malincuore, lascio Uefa”.

L’associazione ha replicato con un arido comunicato: “La Uefa annuncia la partenza di Zvonimir Boban dall’organizzazione di comune accordo. Boban è entrato nell’organizzazione nel 2021 come capo del calcio e ha avviato diversi progetti significativi nello sviluppo tecnico, tra cui la creazione dello Uefa Football Board e dello Youth Football Forum. La Uefa esprime la sua gratitudine a Boban per il suo servizio dedicato e gli augura buona fortuna per i suoi impegni futuri di carriera”, si legge nella nota.

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