Il calcio è una lingua universale. Già, ma può capitare che in quella Babele che sono le Domeniche Bestiali si incasini un po’ tutto e come sempre si faccia confusione. Tra bar, campi e ospedali lingue e dialetti possono creare effetti anomali (e animali) che dovrebbero essere mitigati da una bella birra, se non ci fosse l’inflazione a impedirlo. E se poi dopo una giornata tra fango e freddo si anela una doccia calda tonificante meglio perdere ogni speranza: il calcio è lingua universale ma se non si usano le parole giuste con gli addetti ai campi si tornerà a casa infreddoliti, sporchi e puzzolenti.
LA SANITA’ DEL NORD
Il governo è impegnato con l’autonomia differenziata e con la definizione dei Lep, i Livelli Essenziali di Prestazione: la qualità dell’offerta di servizi deve essere alla pari da Sondrio a Trapani. Ci vorranno tanti soldini però per garantire prestazioni come quelle del Trentino: l’Fc Obermais di Merano, squadra di Eccellenza ha salutato il proprio capitano Lukas Holler che si mostra in foto sorridente in un letto. “E’ stato appena operato al bar” recita il post social dell’Obermais “Buona Guarigione”. Al Sud si augurano di raggiungere livelli di eccellenza almeno vicini: se non tali da operarsi al bar almeno in pizzeria.
LA CALDAIA E’ MIA: A VOI LA PUZZA
Già, nelle Domeniche Bestiali il concetto di potere, come tutti gli altri d’altronde, si dilata. E dunque possedere il controllo del vano caldaie porta grandi responsabilità sì, ma anche grandi poteri. Occhio dunque a non far arrabbiare l’assistente dell’arbitro. Come nel caso di Cesare Doddato dell’Aquara 2022, Terza Categoria Campania, squalificato fino al prossimo 30 giugno “per gravi insulti ed ingiurie rivolte al DdG in prossimità della gara e durate tutto lo svolgimento dell’incontro. Dopo il provvedimento disciplinare adottato dall’arbitro, non solo reiterava il proprio comportamento deplorevole ma rifiutava categoricamente di accendere l’impianto caldaia per impedire sia al Ddg che ai componenti della squadra ospitata di usufruire delle docce”.
CON LA BIRRA NON SI SCHERZA
In Olanda la birra allo stadio è una cosa serissima: il Twente nei mesi scorsi ha infatti dimostrato che questa è la principale voce a bilancio del club, più degli sponsor, più del calciomercato. E con la birra non si scherza infatti: il Nec nei giorni scorsi ha annunciato via social l’aumento delle pinte a 6,80 euro. Durissima la reazione dei supporters che si sono armati di nastro bianco e rosso rendendo off-limits tutti i punti vendita dello stadio e riempiendo di cartelli che spiegavano il loro gesto l’area: “Per il tifoso normale dovrebbe esserci un club popolare”. Altro che Arabia!
MOTRA JOTE!
Amici albanesi ci hanno assicurato che, pur non esistendo nella loro lingua un equivalente di “a soreta”, l’espressione di sopra vi si avvicina. Avrà detto così Lamaj Enson dell’Atletico Torino, di Promozione Piemonte, per farsi squalificare per sei gare? Dal referto si legge: “Espulso per aver rivolto alla terna arbitrale insulti, anche di carattere discriminatorio, nonché rivolti ai loro congiunti, compresi dall’arbitro benché pronunciati in lingua albanese”. Sarà stato sfortunato a trovare di fronte l’arbitro che masticava l’albanese. Capitò anche a Goran Pandev in una finale di Supercoppa, fu espulso perché l’assistente dell’arbitro Mazzoleni sosteneva che avesse colto i suoi insulti in macedone.