Non è iniziato nel migliore dei modi il 2024 per Alberto di Monaco. E questa volta il gossip non c’entra. Ad agitare la tranquilla vita nel Principato è un’inchiesta in quattro puntate del quotidiano francese Le Monde, innescata dalle rivelazioni bomba di Claude Palmero, per oltre vent’anni l’amministratore dei beni dei Grimaldi (nel 2001 prese il posto del padre André, altro uomo fidato a corte), letteralmente “cacciato” dal suo ufficio al primo piano del Palazzo dei Principi a seguito dell’accusa di appropriazione indebita. Palmero ha fatto ricorso, si è rivolto alla Corte europea dei diritti dell’uomo, ma nel frattempo ha evidentemente deciso di far trapelare la sua verità. Ed ecco che due giornalisti investigativi di Le Monde, Gérard Davet e Fabrice Lhomme, hanno cominciato a rendere pubblici segreti e rivelazioni bomba contenuti in cinque quaderni fitti di presunti appunti compromettenti.
I “QUADERNI SEGRETI” CHE AGITANO I PRINCIPI DI MONACO
Ma che cosa c’è in questi quaderni? Oltre alle spese dettagliate della famiglia reale, dove emergono cifre folli e qualche stravaganza, emergerebbe secondo Le Monde anche un capitolo riservato ai “Fondi speciali” che avrebbero finanziato “attività parallele”, incluse indagini su persone e imprese. Ma anche dettagli che rischiano di mettere in serio imbarazzo Alberto e l’intero casato, come ad esempio il fatto che tra una donna di servizio filippina lavorava in nero o che i 300 euro al giorno di compenso per il cuoco personale della principessa Charlène venivano inclusi tra i “fondi non dichiarati”.
LE SPESE DI CHARLÈNE, CAROLINA E STEPHANIE
I riflettori dell’inchiesta di Le Monde sono puntati sulle figure principali della famiglia reale monegasca. A cominciare dalla moglie del principe, Charlène Wittstock che, secondo il quotidiano, nel 2023 avrebbe ricevuto una dotazione annua vicina ad 1,5 milioni di euro, mentre per la sorella maggiore di Alberto, Carolina di Monaco, era previsto un assegno di 900 mila euro e per quella minore, Stéphanie, 800 mila. Ma non sarebbero mancate spese extra e richieste inaspettate, come i 77 mila euro in contanti che nel 2016 Charlène chiese a Palmero per affittare una villa in Corsica o i 4mila 500 euro per la locazione di un appartamento discreto che il Principe voleva avere a disposizione a pochi metri da Palazzo reale. A proposito di case, l’ex amministratore ha rivelato che la famiglia gli chiese di intestarsi numerosi beni immobiliari acquistati in Francia per sfuggire al fisco.
I CONTI SEGRETI E LA RISPOSTA DI ALBERTO E DELLE SUE SORELLE
Dai documenti di cui è entrato in possesso Le Monde, emergono poi altre curiosità, come il presunto conto segreto dal quale partivano i vitalizi che il Principe Alberto elargiva ai figli nati fuori dal matrimonio, tra cui Alexandre, avuto con l’ex assistente di volo di origini togolesi, Nicole Coste, riconosciuto pochi anni fa dal padre. Palmero avrebbe inoltre avuto l’accesso a fondi speciali per pagare un intermediario che faceva sparire foto e i negativi “compromettenti”, mentre ex poliziotto monegasco sarebbe stato “pagato in nero” circa 1500 euro al mese” per ottenere informazioni utili”. Ma come replicano Alberto, Carolina e Stéphanie di Monaco a questa montagna di accuse? La risposta di Alberto II è netta: “Il signor Palmero, forse credendo di essere amministratore a vita, ha contestato in tribunale la mia decisione di allontanarlo, attaccandomi personalmente e in termini offensivi. I suoi attacchi a me, allo Stato e alle sue istituzioni dimostrano la sua vera natura e quanto poco rispetto abbia in realtà per il Principato”. Lui e le sorelle hanno già presentato una denuncia contro l’ex amministratore dei loro beni per “violazione della fiducia” e per “furto di documenti”.
A QUANTO AMMONTA LA FORTUNA DEI GRIMALDI
Ma Palmero è piuttosto loquace in questo periodo, tanto da aver fatto altre rivelazioni bomba anche ai giornalisti di Libération, ai quali ha riferito a quanto ammonterebbe la fortuna della famiglia Grimaldi. L’ex contabile del principe Alberto la stima in circa 2 miliardi di euro, poi è sceso nel dettaglio aggiungendo che 258 milioni sarebbero nascosti tra conti in Svizzera e diverse società offshore registrate a Panama e in altri paradisi fiscali. Palmero, accusato di corruzione dal sito anonimo Dossiers du Rocher, è stato licenziato nel giugno del 2023 e ha presentato un ricorso bocciato dal tribunale monegasco: ora è in attesa che si pronunci la Corte europea dei diritti dell’uomo, perché sostiene di non aver beneficiato delle “garanzie di un processo equo”.