Vi siete mai chiesti perché il sorriso venga compreso in ogni parte del mondo mentre altri gesti sono specifici di alcuni paesi? Anche gli animali sanno sorridere? Ci possono insegnare l’empatia? Queste sono alcune delle considerazioni da cui nasce la riflessione etologica di Isabella Rossellini, attrice internazionale di cinema, teatro e televisione ma anche giornalista, modella e traduttrice. Una decina di anni fa ha fondato “Mama Farm”, una fattoria non troppo distante da New York dove ospita capre, pecore, galline di razze antiche. Per mantenere la biodiversità di alcune specie in via d’estinzione. L’artista del premio David di Donatello speciale 2023 ne sa molto di animali. Perciò ha deciso di portare a teatro, come autrice e interprete, “Darwin’s smile” (Il sorriso di Darwin): un monologo teatrale in scena al Teatro della Pergola di Firenze dal 23 al 28 gennaio. Prodotto dal Théâtre National de Nice con Teatro della Toscana, il suo è un one-woman show che riunisce i suoi due più grandi interessi, quello per la recitazione e quello per la scienza. Diretta da Muriel Mayette-Holtz, Rossellini fa una sorta di lezione-spettacolo. Con vena umoristica intrepreta cani, gatti, galline, pavoni e, naturalmente, Charles Darwin, regalando al pubblico una magnifica lezione sull’evoluzione della specie e sulla recitazione.
Da dove si comincia? Rossellini esplora, a partire dal testo di Darwin, l’espressione delle emozioni nell’uomo e negli animali. Un esempio? L’empatia, alla base della comunicazione con lo spettatore, ma necessaria anche per lo studio del comportamento animale. La continuità tra esseri umani e animali può essere ritrovata anche nel modo di esprimere le emozioni: “Darwin’s Smile” riconcilia dunque due mondi spesso agli antipodi: l’arte e la scienza. Ed è anche divertente. “Mi sono sempre piaciuti gli animali – racconta l’attrice in conferenza stampa – mio padre mi ha regalato quando avevo 14 anni il libro ‘L’anello di re Salomone’, scritto da Konrad Lorenz, fondatore dell’etologia”. A 50 anni Rossellini, che ora ne ha 71, riscopre quella passione. Torna all’università per fare un master proprio in etologia. Anni dopo fonda la sua fattoria degli animali. Che “ha creato un impatto sulla comunità, con decine di bambini che arrivano curiosi di vedere capre, pecore, papere, galline”.
A proposito di Darwin dice: “Nel suo libro ‘L’espressione delle emozioni nell’uomo e negli animali’ sottolinea la continuità esistente fra gli esseri umani e gli animali, che può essere ritrovata anche nel modo di esprimere le emozioni”. Isabella Rossellini sceglie di raccontare questa continuità usando spesso il registro comico: “Mi è molto familiare – racconta – quando lavoro come autrice mi viene naturale. Circa quindici anni fa ho cominciato a scrivere dei corti (la serie Green Porno del 2008, ispirata da Robert Redford, Mammas del 2011, e Darwin What?, ndr). Ne ho realizzati tre e mi sono venuti tutti comici”.
La sua esperienza più toccante con gli animali? “Ho l’impressione che a volte comunichino davvero bene”. E fa un esempio: “Avevo un’amica che teneva pecore nella mia fattoria e veniva a portare loro il fieno ogni mattina. Una mattina battevano tutte insieme le zampe nella ciotola del fieno in segno di protesta. In pratica mi volevano dire che la mia amica, che aveva avuto un problema urgente, non era andata a portar loro da mangiare!”.
Rossellini, che non è vegetariana o vegana, non potrebbe mai mangiare gli animali di cui si prende cura. Ma ha ben chiaro che la carne che in gran parte consumiamo sulle nostre tavole proviene da allevamenti-tortura. Nella sua fattoria questo non accade. A cento chilometri dalla Grande Mela i suoi animali sono coccolati e rispettati. Le prime galline che ha ospitato (ora sono 150) avevano un nome ciascuna. Poi questa strada non era più percorribile. Ma ancora galli e galline le vanno tutti incontro quando arriva. Sono invece più cauti se lei si presenta con estranei. “Per me è un grande lavoro ma sono contenta – rivela – mi divido fra fattoria e ruoli per il cinema e per la televisione”. Poi spiega che ora, dopo i 70, sono tornati tanti ruoli adatti a lei: “I ruoli a 50 anni si fermano e tornano quando sei vecchia”, svela. E’ impegnata in una serie tv, “Julia”, che ha portato la cultura della cucina francese in America. Poi nel film di Julio Torres “Problemista”, e nel film “Spaceman”, di Johan Renck, in prossima uscita.
Ma per tutto il 2024 continuerà a lavorare anche in teatro. E, nel tempo libero a occuparsi dei suoi animali e della new entry in fattoria: le caprette da cashmere. Ci sono anche le attività collaterali nella sua fattoria da seguire: “Mi sono ispirata agli agriturismi italiani. Alla Mama facciamo lezioni di cucina, giardinaggio, maglia e uncinetto. Ora vorrei coinvolgere qualche nome della moda”, racconta soddisfatta. Torniamo allo spettacolo “Darwin’s Smile”. Non si può parlare di animali senza conoscerli.