Mentre si discute sull’opportunità di rendere le città più sicure introducendo il limite di 30 km/h, e dopo che una quindicina di autovelox sono stati abbattuti in tutto il Nord d’Italia da una o più persone ribattezzate “Fleximan”, su Instagram la giornalista Paola Di Caro riporta l’attenzione sulle conseguenze degli incidenti stradali e della velocità alla guida. Suo figlio Francesco Valdiserri, è morto il 19 ottobre 2022 a soli 18 anni travolto da un’auto che gli è piombata addosso sulla Cristoforo Colombo a Roma. L’automobilista – condannata a 5 anni di carcere – era ubriaca e aveva perso il controllo del mezzo. Andava a 80 km/h in una strada con limite di 50 km/h.
“Sapete chi è FLEXIMAN?”, chiede la giornalista, citando il soprannome da giustiziere della notte del personaggio che compie in realtà gesti vandalici costosi per la collettività. “È quello che in Veneto sta sabotando tutti gli autovelox in nome della ‘libertà‘”, spiega. Sottolineando, criticamente, le reazioni dei sindaci: “È quello a cui i sindaci si inchinano: ‘Dobbiamo tener conto del sentire dei cittadini'”. Nelle ultime ore sono molti in effetti i sindaci che si sono arresi e hanno deciso di non reintrodurre i misuratori di velocità. La prima a parlare è stata la sindaca di Villa del Conte: “Non credo che lo reinstalleremo – ha detto Antonella Argenti – in quella stessa strada ce n’è già un altro e poi dobbiamo tenere conto anche del dissenso delle persone, se c’è chi arriva a tanto non possiamo ignorarlo”.
Ma Di Caro non ci sta. “Io vorrei che solo un giorno nella sua vita – uno solo – (Fleximan, ndr) provasse quello che provo io […] quando vado sulla Colombo dove mio figlio è stato ammazzato, a sistemare i fiori. E poi al Verano, dove l’ho visto rinchiudere per sempre dietro una colata di cemento”. E aggiunge: “Mi basterebbe che lo provasse un giorno solo”. Non è la prima volta che la giornalista del Corriere si esprime sul tema: da quando suo figlio è stato ucciso, infatti, Di Caro e il marito Luca Valdiserri – anche lui giornalista – hanno organizzato numerose iniziative per sensibilizzare i giovani sul tema della guida sicura. L’ultima il 19 gennaio 2024, quando è andato in scena al Teatro Palladium dell’Università Roma Tre “Il posto giusto. Francesco e il suo mondo: come trasformare una morte in vita”, una serata evento dedicata alla sicurezza stradale in memoria del 18enne.