Il voto di astensione sul disegno di legge regionale riguardante il suicidio assistito è costata ad Anna Maria Bigon la sedia di vicesegretaria provinciale del Partito Democratico veronese. “Non finirà qui” aveva detto il segretario Franco Bonfante a ilfattoquotidiano.it dopo che la proposta di regolamentare da un punto di vista sanitario la procedura per accedere al fine vita non aveva ottenuto per un solo voto la maggioranza richiesta. Ora Bonfante annuncia di aver convocato la Direzione provinciale del Pd per il 5 febbraio per discutere il tema del fine vita. Durante una conferenza stampa ha anche informato di aver “proceduto alla revoca della delega di Vicesegretaria provinciale di Annamaria Bigon, per il venir meno del rapporto di fiducia politica, tenuto conto del generale sentimento di iscritti ed elettori del PD veronese, in grandissima maggioranza sconcertati e delusi dalla scelta di Bigon e favorevoli a regolamentare il fine vita a seguito della sentenza della Consulta”.
L’avvocata, che è stata anche sindaco per dieci anni in un Comune veronese, per una ragione di coscienza e per la convinzione di dover dare priorità alle cure palliative si era astenuta il 17 gennaio anziché uscire dall’aula facendo abbassare il quorum. È quello che le aveva chiesto di fare il partito, visto che la previsione dei voti era in bilico. A favore del disegno di legge di iniziativa popolare, che aveva alle spalle circa 9.000 firme di cittadini, si sono poi pronunciati 25 consiglieri veneti (tra cui il governatore leghista Luca Zaia), 22 i voti contrari, 3 gli astenuti. Siccome occorreva la maggioranza assoluta (in quel caso 26 voti), la proposta è stata rinviata in commissione per seguire l’iter ordinario.
La bocciatura è avvenuta con una spaccatura all’interno della Lega, anche se Zaia aveva dato indicazione di libertà di voto, e del centrodestra, visto che Fratelli d’Italia, Forza Italia e una parte della Lega stessa avevano votato contro. La polemica ha però investito il Pd che ha perso l’occasione, per un solo voto, di far approvare la proposta, dimostrando la propria ininfluenza in un consiglio regionale monopolizzato dalla Lega.
Bonfante ha invitato al prossimo incontro a Verona sia il segretario regionale Andrea Martella che la capogruppo del Pd in Regione, Vanessa Camani, che potranno intervenire dopo la consigliera Anna Maria Bigon che spiegherà le ragioni della propria scelta. “Mi assumo personalmente l’intera responsabilità della scelta riguardante Bigon – ha detto – Non voglio coinvolgere nessun altro del partito, al quale eventualmente risponderò della decisione nelle sedi ed organi competenti”. La revoca di uno dei vicesegretari è destinata ad avere strascichi, soprattutto dopo le dichiarazioni di alcuni giorni fa dell’ex ministro Graziano Delrio, esponente dell’ala popolare e cattolica del Pd: “Se Bigon fosse sospesa, mi sospenderei anch’io. Su questi temi mai, e ripeto mai, la disciplina di partito può sovrastare la libertà di coscienza”.
Bonfante ha spiegato: “Condivido totalmente gli interventi della segretaria nazionale Elly Schlein, la quale aveva sottolineato: ‘Che la destra abbia sconfessato Zaia non stupisce, ma è una ferita che ci sia stato un voto del Pd. Se il gruppo del Pd vota a favore e ti chiede di uscire dall’aula, è giusto uscire dall’aula, perché l’esito di quella scelta cade su tutti”. E ha aggiunto: “Non credo nelle sanzioni disciplinari su temi etici ed è corretto che sia lasciata libertà di voto per motivi di coscienza, ma chi la pratica deve essere consapevole delle conseguenze politiche, a maggior ragione se vi erano alternative, come l’uscita dall’aula con una contemporanea dichiarazione esplicativa”. A Verona esiste un precedente. “Nel 2018 l’allora capogruppo Pd in consiglio comunale votò a favore di mozioni della Lega su temi eticamente sensibili (legge 194 e contro i gay) e venne sostituita nella funzione dai suoi colleghi su loro decisione, sentito anche il segretario nazionale. Il senso di responsabilità nei confronti degli altri e della comunità che si rappresenta, non è meno importante del rispondere alla propria coscienza, che riguarda se stessi”.
Politica
Pd, l’astensione sul fine vita costa il ruolo di vicesegretaria provinciale ad Anna Maria Bigon. Convocata la direzione del partito
Il voto di astensione sul disegno di legge regionale riguardante il suicidio assistito è costata ad Anna Maria Bigon la sedia di vicesegretaria provinciale del Partito Democratico veronese. “Non finirà qui” aveva detto il segretario Franco Bonfante a ilfattoquotidiano.it dopo che la proposta di regolamentare da un punto di vista sanitario la procedura per accedere al fine vita non aveva ottenuto per un solo voto la maggioranza richiesta. Ora Bonfante annuncia di aver convocato la Direzione provinciale del Pd per il 5 febbraio per discutere il tema del fine vita. Durante una conferenza stampa ha anche informato di aver “proceduto alla revoca della delega di Vicesegretaria provinciale di Annamaria Bigon, per il venir meno del rapporto di fiducia politica, tenuto conto del generale sentimento di iscritti ed elettori del PD veronese, in grandissima maggioranza sconcertati e delusi dalla scelta di Bigon e favorevoli a regolamentare il fine vita a seguito della sentenza della Consulta”.
L’avvocata, che è stata anche sindaco per dieci anni in un Comune veronese, per una ragione di coscienza e per la convinzione di dover dare priorità alle cure palliative si era astenuta il 17 gennaio anziché uscire dall’aula facendo abbassare il quorum. È quello che le aveva chiesto di fare il partito, visto che la previsione dei voti era in bilico. A favore del disegno di legge di iniziativa popolare, che aveva alle spalle circa 9.000 firme di cittadini, si sono poi pronunciati 25 consiglieri veneti (tra cui il governatore leghista Luca Zaia), 22 i voti contrari, 3 gli astenuti. Siccome occorreva la maggioranza assoluta (in quel caso 26 voti), la proposta è stata rinviata in commissione per seguire l’iter ordinario.
La bocciatura è avvenuta con una spaccatura all’interno della Lega, anche se Zaia aveva dato indicazione di libertà di voto, e del centrodestra, visto che Fratelli d’Italia, Forza Italia e una parte della Lega stessa avevano votato contro. La polemica ha però investito il Pd che ha perso l’occasione, per un solo voto, di far approvare la proposta, dimostrando la propria ininfluenza in un consiglio regionale monopolizzato dalla Lega.
Bonfante ha invitato al prossimo incontro a Verona sia il segretario regionale Andrea Martella che la capogruppo del Pd in Regione, Vanessa Camani, che potranno intervenire dopo la consigliera Anna Maria Bigon che spiegherà le ragioni della propria scelta. “Mi assumo personalmente l’intera responsabilità della scelta riguardante Bigon – ha detto – Non voglio coinvolgere nessun altro del partito, al quale eventualmente risponderò della decisione nelle sedi ed organi competenti”. La revoca di uno dei vicesegretari è destinata ad avere strascichi, soprattutto dopo le dichiarazioni di alcuni giorni fa dell’ex ministro Graziano Delrio, esponente dell’ala popolare e cattolica del Pd: “Se Bigon fosse sospesa, mi sospenderei anch’io. Su questi temi mai, e ripeto mai, la disciplina di partito può sovrastare la libertà di coscienza”.
Bonfante ha spiegato: “Condivido totalmente gli interventi della segretaria nazionale Elly Schlein, la quale aveva sottolineato: ‘Che la destra abbia sconfessato Zaia non stupisce, ma è una ferita che ci sia stato un voto del Pd. Se il gruppo del Pd vota a favore e ti chiede di uscire dall’aula, è giusto uscire dall’aula, perché l’esito di quella scelta cade su tutti”. E ha aggiunto: “Non credo nelle sanzioni disciplinari su temi etici ed è corretto che sia lasciata libertà di voto per motivi di coscienza, ma chi la pratica deve essere consapevole delle conseguenze politiche, a maggior ragione se vi erano alternative, come l’uscita dall’aula con una contemporanea dichiarazione esplicativa”. A Verona esiste un precedente. “Nel 2018 l’allora capogruppo Pd in consiglio comunale votò a favore di mozioni della Lega su temi eticamente sensibili (legge 194 e contro i gay) e venne sostituita nella funzione dai suoi colleghi su loro decisione, sentito anche il segretario nazionale. Il senso di responsabilità nei confronti degli altri e della comunità che si rappresenta, non è meno importante del rispondere alla propria coscienza, che riguarda se stessi”.
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Washington, 16 mar. (Adnkronos) - Gli attacchi americani in Yemen sono "un avvertimento per gli Houthi e per tutti i terroristi". Lo ha detto a Fox News il vice inviato degli Stati Uniti per il Medio Oriente, Morgan Ortagus, sottolineando che "questa non è l'amministrazione Biden. Se colpisci gli Stati Uniti, il presidente Trump risponderà. Il presidente Trump sta ripristinando la leadership e la deterrenza americana in Medio Oriente".
Washington, 16 mar. (Adnkronos) - Steve Witkoff, ha definito "inaccettabili" le ultime richieste di Hamas in merito al cessate il fuoco a Gaza. Riferendosi alla conferenza del Cairo di inizio mese, l'inviato statunitense per il Medio Oriente ha detto alla Cnn di aver "trascorso quasi sette ore e mezza al summit arabo, dove abbiamo avuto conversazioni davvero positive, che descriverei come un punto di svolta, se non fosse stato per la risposta di Hamas".
Hamas avrebbe insistito affinché i negoziati per un cessate il fuoco permanente iniziassero lo stesso giorno del prossimo rilascio di ostaggi e prigionieri palestinesi. Secondo Al Jazeera, Hamas ha anche chiesto che, una volta approvato l'accordo, i valichi di frontiera verso Gaza venissero aperti, consentendo l'ingresso degli aiuti umanitari prima del rilascio di Edan Alexander e dei corpi di quattro ostaggi. Inoltre, il gruppo ha chiesto la rimozione dei posti di blocco lungo il corridoio di Netzarim e l'ingresso senza restrizioni per i residenti di Gaza che tornano dall'estero attraverso il valico di Rafah.
"Abbiamo trascorso parecchio tempo a parlare di una proposta di ponte che avrebbe visto il rilascio di cinque ostaggi vivi, tra cui Edan Alexander, e anche, tra l'altro, il rilascio di un numero considerevole di prigionieri palestinesi detenuti nelle carceri israeliane", ha detto Witkoff. "Pensavo che la proposta fosse convincente: gli israeliani ne erano stati informati e avvisati in anticipo". "C'è un'opportunità per Hamas, ma si sta esaurendo rapidamente", ha continuato Witkoff. " Con quello che è successo ieri con gli Houthi, ciò che è successo con il nostro ordine di attacco, incoraggerei Hamas a diventare molto più ragionevole di quanto non sia stato finora".
Tel Aviv, 16 mar. (Adnkronos) - L'esercito israeliano ha scoperto un nascondiglio di armi nel campo profughi di Nur Shams, fuori Tulkarem, nella Cisgiordania settentrionale. Lo ha reso noto l'Idf, precisando che sono state rinvenute diverse borse contenenti armi, una delle quali conteneva anche un giubbotto con la scritta 'Unrwa'. Le armi confiscate sono state consegnate alle forze di sicurezza per ulteriori indagini.
Tel Aviv, 16 mar. (Adnkronos) - Un missile lanciato dagli Houthi è caduto a Sharm el-Sheikh, nella penisola egiziana del Sinai. Lo ha riferito la radio dell'esercito israeliano, aggiungendo che l'Idf sta indagando per stabilire se il missile fosse diretto contro Israele.
Passo del Tonale, 15 mar.(Adnkronos) - Che l’aspetto competitivo fosse tornato ad essere il cuore pulsante di questa quinta edizione della Coppa delle Alpi era cosa già nota. Ai piloti il merito di aver offerto una gara esaltante, che nella tappa di oggi ha visto Alberto Aliverti e Francesco Polini, sulla loro 508 C del 1937, prendersi il primo posto in classifica scalzando i rivali Matteo Belotti e Ingrid Plebani, secondi al traguardo sulla Bugatti T 37 A del 1927. Terzi classificati Francesco e Giuseppe Di Pietra, sempre su Fiat 508 C, ma del 1938. La neve, del resto, è stata una compagna apprezzatissima di questa edizione della Coppa delle Alpi, contribuendo forse a rendere ancor più sfidante e autentica la rievocazione della gara di velocità che nel 1921 vide un gruppo di audaci piloti percorrere 2300 chilometri fra le insidie del territorio alpino, spingendo i piloti a sfoderare lo spirito audace che rappresenta la vera essenza della Freccia Rossa.
Nel pomeriggio di oggi, dalla ripartenza dopo la sosta per il pranzo a Baselga di Piné, una pioggia battente ha continuato a scendere fino all’arrivo sul Passo del Tonale, dove si è trasformata in neve. Neve che è scesa copiosa anche in occasione del primo arrivo di tappa a St. Moritz e ieri mattina, sul Passo del Fuorn. Al termine di circa 880 chilometri attraverso i confini di Italia, Svizzera e Austria, i 40 equipaggi in gara hanno finalmente tagliato il traguardo alle 17:30 di oggi pomeriggio all’ingresso della Pista Ghiaccio Val di Sole, dove hanno effettuato il tredicesimo ed ultimo Controllo Orario della manifestazione.
L’ultimo atto sportivo dell’evento è stato il giro nel circuito, all’interno del quale le vetture si sono misurate in una serie di tre Prove Cronometrate sulla neve fresca valide per il Trofeo Ponte di Legno, vinto da Francesco e Giuseppe Di Pietra. L’altro trofeo speciale, il Trofeo Città di Brescia, ovvero la sfida 1 vs 1 ad eliminazione diretta di mercoledì sera in Piazza Vittoria, era stato anch’esso vinto da Aliverti-Polini.
Sana'a, 15 mar. (Adnkronos) - Gli attacchi aerei non scoraggeranno i ribelli yemeniti, i quali risponderanno agli Stati Uniti. Lo ha scritto sui social Nasruddin Amer, vice capo dell'ufficio stampa degli Houthi, aggiungendo che "Sana'a rimarrà lo scudo e il sostegno di Gaza e non la abbandonerà, indipendentemente dalle sfide".
"Questa aggressione non passerà senza una risposta e le nostre forze armate yemenite sono pienamente pronte ad affrontare l'escalation con l'escalation", ha affermato l'ufficio politico dei ribelli in una dichiarazione alla televisione Al-Masirah.
In un'altra dichiarazione citata da Ynet, un funzionario Houthi si è rivolto direttamente a Trump e a Netanyahu, che "stanno scavando tombe per i sionisti. Iniziate a preoccuparvi per le vostre teste".
Damasco, 15 mar. (Adnkronos) - L'esplosione avvenuta nella città costiera siriana di Latakia ha ucciso almeno otto persone. Lo ha riferito l'agenzia di stampa statale Sana, secondo cui, tra le vittime della detonazione di un ordigno inesploso, avvenuta in un negozio all'interno di un edificio di quattro piani, ci sono tre bambini e una donna. "Quattordici civili sono rimasti feriti, tra cui quattro bambini", ha aggiunto l'agenzia.