Quello che è accaduto ad una 36enne neomamma di Serina, in provincia di Bergamo, è finito sul più celebre quotidiano cittadino ed è ora diventato materia d’attenzione sui social
Anche il neonato paga il biglietto intero. Quello che è accaduto ad una 36enne neomamma di Serina, in provincia di Bergamo, è finito sul più celebre quotidiano cittadino ed è ora diventato materia d’attenzione sui social. Alcuni giorni fa Alessia Masaracchia ha deciso di andare al cinema con amici e ha voluto portare con sé il suo piccolo bebè di appena 40 giorni e dovendolo allattare ha deciso di metterlo nella fascia da tenere vicina al corpo. Una volta giunta nelle multisala la donna e i tre amici, che avevano acquistato quattro biglietti online, si sono presentati alle maschere (oramai dotate di lettore qrcode quindi a breve lavoratori in estinzione pure loro) ed ecco la sorpresa: il neonato paga il biglietto, oltretutto intero.
Il disappunto di Alessia e degli amici pare sia stato evidente, ma le maschere non hanno sentito ragioni. Il bebè che stava russando aggrappato alla mamma avvolto nel fascione deve pagare. Politiche aziendali (pardon, policy). E trattandosi di multisala meno di 9 euro non si spendono mai.
La donna avrebbe sottolineato di fronte agli inflessibili guardiani della disciplina spettatoriale che il bebè non occupava alcun posto, perché, appunto, avendo 40 giorni è grande come una sciarpina arrotolata da tenere in mano. Ma nulla, non c’è stato verso. Non sappiamo che film abbiano visto i quattro (scapoli?) con bebè, e come sia finita la serata. Possiamo solo dire che è la prima volta che capita un caso del genere e che sarebbe giusto un simbolico risarcimento, visto che da nessuna parte un neonato di un mese paga biglietti né per viaggiare né per entrare in luoghi di svago.