Il Partito democratico al Parlamento europeo perde un pezzo. Massimiliano Smeriglio lascia la delegazione dem a Bruxelles. “Una scelta sofferta”, spiega l’eurodeputato in una lunga lettera in cui sottolinea il “dispiacere grande dover abbandonare amicizie e affetti nonostante, a volte, posizionamenti politici molto distanti”. Poi, però, attacca una “direzione politica chiusa e incerta”.
Vicepresidente della Regione Lazio quando il governatore era Nicola Zingaretti, già deputato con Rifondazione comunista e Sinistra ecologia e libertà, Smeriglio è stato eletto al Parlamento Ue col Pd nel 2019. Ora lascia a pochi mesi dal ritorno al voto. “I motivi di questa scelta sono tutti politici, connessi a nodi di fondo e alla constatata inagibilità. Si può andare in minoranza costantemente e rispettare l’esito della discussione se ci si sente parte di una comunità e una storia comune. Non ha senso se intorno si percepisce indifferenza o aperta ostilità. E ovviamente non mi riferisco a voi”, spiega l’europarlamentare rivolgendosi ai colleghi dem.
Le critiche lanciate da Smeriglio sono tutte indirizzate ai vertici del Nazareno. “La mancanza di relazioni, con il gruppo dirigente, fondate sulla trasparenza e il coinvolgimento hanno lasciato il segno”, scrive infatti l’eurodeputato. “Non voglio fare polemiche, sicuramente non in questa sede – aggiunge – ma non mi ritrovo in una direzione politica chiusa e incerta che allude a suggestioni piuttosto che costruire una robusta e duratura linea politica“. Smeriglio dunque lascia il Pd perché evidentemente in contrasto con la linea di Elly Schlein.