Un segnale dal governo per fermare le proteste degli agricoltori. Dopo l’ennesima giornata di mobilitazioni, con migliaia di trattori mobilitati in tutta la Francia per bloccare le principali arterie stradali, il neo primo ministro Gabriel Attal ha annunciato una serie di misure che dovrebbero andare incontro al mondo dell’agricoltura. Il premier, in occasione della sua missione a Montastruc-de-Salies, nel dipartimento di Haute-Garonne (80 km a sud-est di Tolosa), Attal ha annunciato, tra le varie cose di voler porre fine “all’aumento del gasolio non stradale” destinato all’agricoltura. Il pacchetto del governo sarà composto da dieci misure: “I prefetti riuniranno gli agricoltori per vedere ciò che si può semplificare. Al livello del governo, vedremo cosa poter semplificare, con l’obiettivo di un progetto di legge sull’orientamento agricolo”.

Attal ha annunciato diversi provvedimenti di semplificazione amministrativa, andando incontro a uno dei principali motivi della rabbia nelle campagne: la burocrazia che ritarda rimborsi e indennizzi e mette in difficoltà le piccole imprese che già fanno fatica fra nuove regole, dettami ecologici e norme europee. Uno degli esempi spesso citati dai manifestanti è il rimborso sul pieno di gasolio per i veicoli agricoli, che invece di avvenire automaticamente e direttamente alla pompa, costringe i lavoratori a conservare scontrini e ricevute e a firmare per ogni rifornimento una dichiarazione scritta.

Il fedelissimo di Emmanuel Macron ha evocato, inoltre, procedure più facili per la pulizia dei corsi d’acqua agricoli e sui termini di ricorso giudiziario. Ha poi garantito che il governo di Parigi “pronuncerà tre sanzioni molto pesanti contre tre aziende che violano le cosiddette ‘leggi Egalim’ a protezione del reddito degli agricoltori, nell’ambito delle complesse trattative con il mondo dell’industria e della grande distribuzione. “L’obiettivo – ha detto – è chiaro: far rispettare Egalim ovunque, senza eccezioni”. Ha quindi annunciato un rafforzamento dei controlli e promesso di esercitare una ”pressione massima” sui negoziati in corso tra tutti gli attori. Ha poi voluto ribadire che “la Francia si oppone in modo molto chiaro” alla firma dell’accordo commerciale Ue-Mercosur. Infine ha annunciato un “aiuto d’urgenza” di 50 milioni di euro per rispondere alle difficoltà della filiera bio. E “raddoppierà il fondo d’urgenza” per sostenere gli agricoltori della Bretagna colpiti dalla tempesta Ciaran. Ha quindi annunciato anche un piano specifico per la viticultura.

Dopo gli annunci, i manifestanti hanno iniziato a ritirare i blocchi in diverse città: “Rientrate a casa”, è stato l’appello. La mobilitazione aveva riguardato in particolare centri come Bordeaux, Montpellier o Lione. “L’indicazione ufficiale è di rientrare a casa”, ha dichiarato alla France Presse un portavoce del sindacato Fnsea dell’Hérault, la regione di Montpellier, nel sud del Paese, mentre ancora si attende la reazione del sindacato al livello nazionale. Secondo le prime stime del sindacato e dei Jeunes Agriculteurs (Ja), sono stati circa 72.000 gli agricoltori mobilitati oggi in Francia per esprimere la rabbia del mondo rurale.

La tensione nel Paese rimane molto alta. Secondo la portavoce del sindacato Confédération paysanne, Laurence Marandola, gli annunci di Attal sono “ampiamente insufficienti” e gli agricoltori “manterranno la mobilitazione”. “Non sarà necessariamente con i blocchi stradali”, ha aggiunto, ci saranno “forme diverse, sulle strade, sulle rotonde, davanti ai supermercati, troveremo maniere creative di dire al governo che non basta”. Un gesto che potrebbe rappresentare addirittura più di una concessione è stata la decisione di Attal di recarsi in serata al blocco stradale della A64 a Carbonne, vicino a Tolosa, fra balle di fieno e barricate. E’ lì che la protesta è nata ed è cresciuta, è lì che Jérôme Bayle, riconosciuto come il leader dell’agitazione per aver dato vita al primo blocco, ha arringato per la prima volta i manifestanti con i berretti gialli simbolo della rivolta agricola. L’autostrada verrà riaperta in mattinata. “Per questo ci siamo battuti, e ora diciamo basta a tutto questo”, ha gridato Bayle, visibilmente soddisfatto, fra gli applausi dei dimostranti.

Community - Condividi gli articoli ed ottieni crediti
Articolo Precedente

Voci di Gaza – “Qui nel campo non abbiamo nemmeno dei bagni utilizzabili. La mia casa? Sparita, ora lì c’è l’esercito israeliano”

next
Articolo Successivo

Trump dovrà pagare 83,3 milioni a Jean Carroll per la violenza negata: “Un’enorme sconfitta per ogni bullo”

next