Più che in una giornata di ricordo quella di oggi rischia di trasformarsi in una seduta spiritica. Pure con qualche intoppo. Molti reduci e aspiranti eredi che si troveranno per ricordare i 30 anni del video “L’Italia è il Paese che amo” con cui – era il 26 gennaio 1994 – Silvio Berlusconi entrò in politica. Dirigenti, parlamentari e amministratori di Forza Italia si riuniranno questo pomeriggio nel Salone delle Fontane all’Eur in memoria del proprio leader. La kermesse si intitola: “Le radici nel futuro”. Un titolo enfatico che nasconde le difficoltà del partito post-Berlusconi anche solo per organizzare la giornata celebrativa.
Il primo guaio sono stati gli ospiti. Nonostante i tentativi, nessun esponente della famiglia Berlusconi oggi sarà a Roma per ricordare la discesa in campo del padre. Né Marina, né Pier Silvio di cui si è a lungo parlato per una sua possibile candidatura nei prossimi mesi. Hanno rifiutato nonostante la pressante richiesta del coordinatore e vicepremier Antonio Tajani. Meglio evitare di mettere il cappello sull’iniziativa di un partito che si avvia a grandi falcate verso la batosta elettorale alle elezioni europee, è stato il senso dei ragionamenti di Arcore.
Inoltre la famiglia sta provando a disimpegnarsi dal punto di vista economico, visti i 90 milioni di debito che gravano sul partito, magari con l’aiuto di qualche facoltoso imprenditore come Letizia Moratti. Nonostante questo ieri Pier Silvio Berlusconi ha fatto sapere che la famiglia continuerà “a sostenere” Forza Italia ma richiamando i dirigenti a fare altrettanto. Oggi comunque l’unico peso massimo sarà Gianni Letta (convinto con molta fatica da Maurizio Gasparri) che parlerà prima di ospiti minori: Stefania Craxi, Rita dalla Chiesa, Iva Zanicchi e la conclusione che spetterà allo stesso Tajani. La scaletta, per il resto, è pronta: oltre agli interventi, sarà mostrato un video celebrativo del trentennale della nascita di Forza Italia e il ricordo dell’avvocato Niccolò Ghedini e di Alessio Gorla, storico collaboratore di Berlusconi.
Il coordinatore del partito proverà a presentarsi come il vero erede di Berlusconi, in grado di riportarlo ai fasti di un tempo lanciando la sua candidatura al congresso del 24-25 febbraio. Non sarà così e c’è già chi, all’interno del partito, è pronto a chiedere il suo passo indietro in caso di sconfitta alle elezioni europee. In questi giorni però Tajani ha fatto di tutto per dare massima copertura mediatica all’evento di oggi. Lo ha fatto chiedendo ai giornali di centrodestra di scrivere articoli per ricordare i 30 anni dalla discesa in campo presentandolo come il vero leader di Forza Italia in grado di raccogliere il testimone di Berlusconi. Non solo. Tajani ha anche fatto il giro delle televisioni per presentare l’evento: negli ultimi giorni è stato a Quarta Repubblica su Rete 4, Avanti Popolo (Rai 3), Mattino Cinque e Sky.
Resta la difficoltà di organizzare la kermesse. Ci saranno solo 700 persone al Salone delle Fontane. Un po’ poche per un anniversario così importante. Ci saranno solo ministri, dirigenti, parlamentari e amministratori locali. I capigruppo di Camera e Senato Paolo Barelli e Maurizio Gasparri hanno chiesto ai 62 deputati e senatori di essere tutti presenti mentre dai territori i coordinatori regionali hanno organizzato pullman con le solite truppe cammellate per portare dirigenti e iscritti al Salone dell’Eur. Tutto pagato a spese del partito.