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Un gruppo di donne parteciperà al per la prima volta al “festival dell’uomo nudo”: ecco di cosa si tratta

Una piccola rivoluzione di genere sembra accadrà in Giappone il prossimo 22 febbraio

Nella festa tradizionale dell’uomo nudo dal 2024 potranno partecipare anche le donne. Una piccola rivoluzione di genere sembra accadrà in Giappone il prossimo 22 febbraio. Come riporta il Post.it in uno dei festival religiosi chiamati hadaka matsuri – “festa dell’uomo nudo”– saranno presenti per la prima volta nella storia non solo maschi ma anche delle femmine. Nelle foto che negli anni hanno testimoniato questa apparentemente bizzarra tradizione scaccia sfortuna si vedono migliaia di uomini a petto nudo che indossano solamente bandana (hachimaki), perizoma (fundoshi) e calzini (tabi).

Durante la festa gli uomini si rincorrono e si scontrano tra loro. Il cambiamento epocale avverrà nel tempio di Konomiya, vicino alla città di Inazawa, nella provincia centro-occidentale di Aichi. Qui faranno il loro ingresso, quindi, anche una quarantina di signore e signorine che hanno chiesto formalmente di partecipare dal novembre scorso. Come segnala sempre il sito diretto da Luca Sofri “negli ultimi due anni alcune donne avevano partecipato individualmente, ma non era mai accaduto, nella storia secolare del festival, che alla cerimonia prendesse parte un gruppo femminile organizzato”.

Unico neo, in questa rinnovata apertura di genere: le donne non si potranno spogliare e parteciperanno senza mescolarsi agli uomini ad una parte della cerimonia, quella chiamata naoizasa, in cui viene offerto alle divinità un grosso fusto di bambù avvolto in tele colorate. Sul Post si segnala che nell’ultimo anno anche in un altro festival religioso sono state ammesse donne (il festival del fuoco di Katsube) e che comunque la ragione per la quale si è avviato questo cambiamento non sembra però riguardare un’illuminata parità di genere bensì sembra dovuta allo scarso numero di nuove nascite e che quindi “continuare a porre limitazioni a chi può partecipare potrebbe mettere a rischio il proseguimento del festival”.