Scontro incandescente a Otto e mezzo (La7) tra Anna Falcone, giurista e portavoce nazionale di Primavera Democratica, e Mario Sechi, direttore responsabile di Libero.
Casus belli è la figura politica di Giorgia Meloni, naturalmente lodata nella veste di leader e di capo dal suo ex portavoce: “Innanzitutto bisogna togliere il connotato negativo alla parola ‘capo’, perché il capo è la guida e nelle democrazie la guida è il leader. In Italia dalla Prima alla Seconda Repubblica – spiega – abbiamo assistito alla convergenza della figura del leader con quella di capo, figure che invece prima erano distinte. Un esempio è stato Berlusconi e con Meloni c’è sempre più questo processo di fusione tra la premiership e la leadership. E guardate che ormai avviene in tutto l’Occidente”.
Dissente Anna Falcone: “Glielo dico con molto rispetto, ma mi stupisco del fatto che un giornalista che si dice liberale associ e tenda ad assimilare la figura del leader con quella del capo. Premiership e leadership non sono assolutamente la stessa cosa. Giorgia Meloni – continua l’avvocata, nonostante le interruzioni di Sechi – sta facendo di tutto per trasformare una Repubblica democratica in un premierato, cioè la loro cultura continua a essere quella del capo, cioè l’acquisizione del potere finalizzata a se stessa”.
Falcone poi si sofferma sull’autonomia differenziata: “Sarà un caso che arriva proprio quando si inaugura una nuova stagione di privatizzazioni?”.
“Ma che c’entra?”, commenta Sechi.
“Non c’è una enorme contraddizione – continua Falcone – in termini di svendita del paese nella separazione e della rottura del patto sociale su cui si dovrebbe fondare l’unità politica del paese e l’inaugurazione di questa fase che da parte di un governo di destra non mi sarei mai aspettata?”.
“Apprezzo la sua passione politica“, replica Sechi.
“No, è un ragionamento – ribatte la giurista – Qua non è questione di passione, perché ragioniamo tutti”.
Sechi ribadisce: “È una passione però che acceca la ragione“.
Falcone non ci sta: “No, guardi, anche le persone passionali ragionano benissimo. Magari sono anche più credibili. E in ogni caso ritengo maschilista il suo commento e lo rifiuto assolutamente“.
“Va bene, sì”, commenta il direttore di Libero.
“Quando un uomo parla con passione – prosegue Falcone – nessuno gli contesta che la passione accechi la ragione”.
“Secondo me sì – ribatte Sechi – e sull’autonomia differenziata le spiego perché”.
“Non ho bisogno che lei mi spieghi il mio ragionamento“, replica Falcone, a cui le fa eco la conduttrice Lilli Gruber che ricorda al giornalista che tutti gli ospiti della trasmissione sono in grado di ragionare.