Si avvicina la data della scarcerazione di Michele Misseri, condannato a 8 anni per soppressione di cadavere e inquinamento delle prove per il delitto di Avetrana. Per l’omicidio di Sarah Scazzi sono state giudicate colpevoli – e condannate all’ergastolo – Sabrina Misseri e Cosima Serrano, rispettivamente figlia e moglie di Misseri. La detenzione dell’uomo avrebbe dovuto concludersi nel 2025, ma tra qualche settimana il 69enne farà ritorno nella sua casa, la stessa in cui la nipote è stata uccisa nel 2010: Misseri, infatti, potrà godere di uno sconto di pena per buona condotta e di un risarcimento economico per le condizioni in carcere. “Cercherà di tornare a una vita normale, una cosa complicata dopo sette anni di carcere. Andrà a vedere lo stato dei suoi terreni e so che ci sono persone disposte a fargli fare qualche lavoretto nei campi“, ha raccontato l’avvocato Luca La Tanza, il suo legale, a Repubblica.
Durante il periodo della detenzione Misseri non ha mai richiesto permessi premio e ha conseguito la licenza media. E ora è intenzionato a tornare alla normalità e al suo lavoro nei campi. La data di scarcerazione esatta non è stata resa nota proprio perché vorrebbe “godersi almeno un paio di giorni in completa serenità ed evitare interviste e comparse”. L’intenzione dell’uomo, spiega ancora l’avvocato La Tanza, è insomma quella di tornare alla vita di sempre, lavoro compreso. E in paese, racconta l’edizione locale della Repubblica, c’è già chi ha dato la sua disponibilità per consentirgli di trovare un’occupazione in qualche azienda agricola. Il sindaco di Avetrana, Antonio Iazzi, ha riferito di non avere “notizie particolari” su come i suoi concittadini hanno reagito alla notizia dell’imminente scarcerazione di Misseri: “È più un discorso mediatico – commenta – vedo che se ne riparla in televisione, ma in città quasi non se ne parla”. E aggiunge: “È meglio guardare avanti, senza tornare a periodi particolari“.