In Texas sta prendendo forma una nuova crisi costituzionale americana. Presto per dire se sarà disinnescata in tempo o se sia davvero destinata a deflagrare ma nelle ultime ore l’evoluzione è stata molto rapida. L’innesco dello scontro con il governo federale sono le politiche per il controllo dell’immigrazione. Il governatore Greg Abbott ha “isolato” la frontiera con il Messico con filo spinato che corre per quasi 50 kilometri nel tentativo di ridurre gli ingressi illegali. La Corte Suprema ha però bocciato il provvedimento invitando l’agenzia federale che si occupa di controllo dei confini a rimuovere la barriera, sostenendo la linea della Casa Bianca. Il governatore del Texas non intende tuttavia adeguarsi alla decisione, non solo ha promesso altro filo spinato, ha anche rafforzato i pattugliamenti sul confine condotti dalla Guardia nazionale e da milizie di cittadini. Il disobbediente stato del Sud sta raccogliendo la solidarietà di altri stati a guida repubblicana che si dicono pronti a inviare le loro guardie nazionali. Abbott ha ribadito il diritto del Texas di “difendersi dall’invasione” aggiungendo che il presidente Joe Biden sta violando la legge sull’immigrazione in vigore. Secondo Abbott alcuni soldati sono già in arrivo e lui si è detto pronto ad andare allo scontro con il governo federale. Il governatore del Texas, ha inoltre attivato l’art. 1 della sezione 10, paragrafo 3 della Costituzione americana, che consente di dichiarare la legge marziale nello Stato e di agire senza riguardo al governo federale.

La tesi è contestata da numerosi giuristi, ma 25 dei 27 governatori repubblicani in carica hanno espresso solidarietà al collega texano. Dichiarazioni di sostegno sono giunte anche dal presidente della Camera della Louisiana Mike Johnson e il senatore texano Ted Cruz, entrambi repubblicani. In piena campagna elettorale Donald Trump ha gettato benzina sul fuoco incoraggiando tutti gli stati volenterosi a inviare i militari delle loro “guardie nazionali in Texas per prevenire l’ingresso di illegali. ” Tutti dovrebbero sostenere le misure di buon senso delle autorità del Texas per proteggere la sua sicurezza, la sua sovranità e gli americani”, ha detto Trump attaccando il presidente Joe Biden per “aiutare” l’ondata di migranti e voler “legare le mani” del governatore Gregg Abbott così che “l’invasione possa continuare senza controlli”. Viceversa i democratici spingono la Casa Bianca ad adottare una posizione più risoluta nei confronti del Texas che tra l’altro è coinvolto in altri contenziosi con Washington per aver ordinato di installare barriere galleggianti nel Rio Grande e per aver imprigionato migliaia di migranti accusati di intrusione. L’immigrazione è uno dei temi chiave su cui si giocheranno le elezioni presidenziali del prossimo novembre.

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