“Per riuscire ad essere migliori è fondamentale impegnarci nel nostro presente forti della lezione della storia”. Ne è convinto Paolo Paticchio, presidente dell’associazione Treno della Memoria che, da diciannove anni, porta gli studenti italiani a visitare i campi di Auschwitz e Birkenau. Grazie al supporto di Terra del Fuoco Mediterranea, Babel e Terra del Fuoco Trentino, soci fondatori del Treno della Memoria, anche per quest’anno è stato possibile organizzare il percorso educativo che coinvolge più di 6.000 partecipanti da tutta Italia. Dieci partenze, dall’11 gennaio al 6 marzo, da Puglia, Piemonte, Trentino Alto Adige, Sicilia Lombardia, Calabria, Campania, Umbria, Lazio, Liguria e Toscana. Un vero e proprio “pellegrinaggio laico” che è un percorso di conoscenza, un viaggio nella storia e nella memoria riassumibile in tre parole chiave: storia, memoria e impegno.
“Il progetto – fa sapere il presidente Paolo Paticchio – che coniuga attività artistiche, testimonianze dirette della storia, incontri e laboratori, nasce dalla convinzione che la costruzione di una cittadinanza attiva e consapevole non possa prescindere dalla conoscenza della storia e della memoria dei momenti che hanno cambiato il volto dell’Europa e dall’ascolto delle testimonianze dei protagonisti di questi cambiamenti”.
I partecipanti al viaggio vivono in prima persona luoghi iconici e momenti fondanti del secolo breve per contestualizzare e comprendere meglio il ventennio totalitarista, la guerra e la Shoah, dopo aver partecipato ad un percorso di incontri. “Quest’anno – continua Paolo Paticchio – il progetto si è arricchito della preziosa collaborazione con Treccani, con un protocollo d’intesa sottoscritto con il direttore Massimo Bray alla presenza della senatrice Liliana Segre e di Edulia, organizzazione con la quale sono stati realizzati percorsi di formazione per i volontari e le volontarie del Treno. Questo progetto può essere davvero un faro sul buio del passato e su quanto di più brutto accade ancora oggi nel nostro tempo. Crediamo che la memoria della Shoah sia ancora oggi un argine contro i razzismi, le guerre, l’antisemitismo e la violazione dei diritti umani. Dopo il tragico ventennio nero la storia si è saputo costruire un pensiero che si è poi concretizzato nella Dichiarazione dei Diritti Umani e la nostra Carta Costituzionale. Da questa lezione – conclude il presidente del Treno della Memoria – abbiamo ancora tanto da imparare e ancor di più da “praticare” e gli avvenimenti di stringente attualità ce lo ricordano costantemente”.
Tra le tappe in per l’edizione 2024, innanzitutto Cracovia, meta simbolica non solo per la sua vicinanza al campo di concentramento e sterminio di Auschwitz-Birkenau ma anche perché la città ha conosciuto l’occupazione tedesca e la sua popolazione ebraica, più di 15.000 persone, è stata quasi interamente sterminata dai nazisti. I partecipanti visiteranno il Ghetto Ebraico, il Quartiere ebraico di Kazimierz con la sua sinagoga, la Fabbrica di Shindler il Campo di concentramento e sterminio di Auschwitz-Birkenau e il Museo di Auschwitz. Dopo le riuscite sperimentazioni del passato, diventa tappa fissa Berlino durante la quale saranno visitati i luoghi simbolo della città e del suo passato nazista: il Campo di Concentramento di Ravensbruck, Il Memoriale Sovietico di Treptower Park e il Memoriale dell’Armata Rossa. Momento clou del viaggio è l’assemblea plenaria dove tutti i ragazzi intervengono e condividono la loro esperienza.