Un attacco con droni avvenuto nella Giordania nord orientale, vicino al confine con la Siria, ha ucciso tre militari degli Stati uniti e ne ha feriti 34. La notizia è stata confermata dal presidente Usa Joe Biden. Il portavoce del governo giordano però, ha smentito la ricostruzione e dichiarato che l’attacco è avvenuto in Siria, prendendo di mira la base americana di Al-Tanf. Si tratta della prima volta che ci sono vittime tra le forze Usa in Medio Oriente dall’inizio della guerra a Gaza.
“Stiamo ancora raccogliendo informazioni”, ha scritto il presidente Usa Joe Biden in una nota, “ma sappiamo che è stato effettuato da gruppi militanti radicali sostenuti dall’Iran che operano in Siria e Iraq”. E ancora: “I tre militari americani che abbiamo perso erano patrioti nel senso più alto e il loro sacrificio estremo non sarà dimenticato dalla nostra nazione”. Quindi ha promesso che gli Usa porteranno avanti “il loro impegno nella lotta al terrorismo”. “E non abbiate dubbi: chiederemo conto a tutti i responsabili nel momento e nel modo che sceglieremo”.
Il Wall Street Journal chiarisce: è stata colpita la Tower 22, un piccolo avamposto Usa in Giordania vicino alla base Al-Tanf, la quale si trova però al di là del confine, nella Siria sud occidentale, dove le forze americane collaborano con i partner locali contro l’Isis. La Giordania è un Paese alleato chiave in Medio Oriente (con un ruolo cruciale anche a Gerusalemme per la sua supervisione dei luoghi santi), dove stazionano circa 3000 militari americani. C’è quindi il rischio di un’escalation e di un allargamento del conflitto, dopo i ripetuti attacchi di milizie filo iraniane contro le truppe Usa in Iraq, Siria e Yemen, cui il Pentagono ha risposto colpo su colpo. In particolare nel Mar Rosso, dove continuano gli attacchi Houthi contro le navi commerciali, non solo americane.