“L’incontro è stato costruttivo ma ci sono ancora divari significativi tra le parti che saranno discussi in altri incontri in questa settimana”. L’ufficio del premier Benyamin Netanyahu commenta così la riunione svoltasi a Parigi per cercare di trovare un’intesa sul rilascio degli ostaggi israeliani a Gaza. Nella capitale francese è presente il capo del Mossad David Barnea per incontrare le delegazioni degli Usa, del Qatar e dell’Egitto. Barnea ha incontrato il direttore della Cia Bill Burns, i premier del Qatar Mohammed bin Abdulrahman Al Thani e il capo dell’intelligence egiziana Abbas Kamel. Sul tavolo negoziale una pausa nella guerra di 2 mesi in cambio del rilascio di oltre 100 ostaggi.
Nell’incontro di Parigi sono stati compiuti “alcuni progressi”, ha detto una fonte diplomatica alla tv israeliana Kan. Fonti israeliane, citate da Canale 12, prima dell’incontro avevano comunque ridimensionato le attese sui negoziati, sottolineando che il maggiore ostacolo a un accordo è la richiesta di Hamas che lo stato ebraico fermi il conflitto e si ritiri del tutto dalla Striscia di Gaza con la fazione islamica ancora al potere nell’enclave palestinese.
Secondo il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani invece, qualcosa potrebbe cambiare nelle prossime ore con la mediazione a Parigi: “Qatar ed Egitto”, ha detto a In Mezz’ora su Rai3, “sono due Paesi che stanno lavorando, e possono interloquire con Hamas, gli altri Paesi non possono farlo e l’Italia non lo fa, noi parliamo con l’Anp” ma “serve che qualcuno parli coi terroristi, lo stanno facendo Qatar ed Egitto e speriamo che si possa arrivare a buon fine, che si possano liberare gli ostaggi” e “mi auguro che possa essere più breve possibile il tempo che ci separa da questa situazione”.