La partita scivolata giù fino a ritrovarsi sotto di due set. E poi la lenta rimonta, il lavoro paziente per girare la prua della partita e cambiare rotta. Fino al trionfo. Ecco il film del match che ha incoronato Jannik Sinner, il primo italiano a vincere l’Australian Open, il quarto a conquistare un torneo dello Slam.

Primo set – La tensione per la prima finale Slam si avverte subito, e infatti il primo allungo è di Medvedev. Il russo si costruisce tre palle break. Sulla prima sbaglia in lunghezza con il rovescio, ma sulla seconda il passante va a segno. Il russo domina nei suoi turni di servizio e di occasioni per recuperare non ce ne sono. Difficoltà che si traducono in tre set point per il numero 3 del mondo. I primi due vengono annullati da Sinner, ma sul terzo il rovescio dell’azzurro finisce largo: 6-3.

Secondo set – Medvedev continua ad essere aggressivo e imprevedibile, contro un Sinner che non riesce a scrollarsi di dosso la tensione. L’inerzia insomma non cambia. Il russo ne approfitta subito e si costruisce quattro palle break. Sinner stringe i denti, le annulla tutte (con il contributo anche del russo che su una di queste fallisce un facile smash) e poi tiene il servizio. Purtroppo per Sinner la reazione si rivela un fuoco di paglia, perché Medvedev non si disunisce e continua a controllare agevolmente la partita. Si spiegano in questa maniera i due break consecutivi subiti dall’altoatesino. Il primo arrivato su una volée comodo di Medvedev, il secondo con un errore. È il momento più difficile per Sinner, in completo stato confusionale. Qui però arriva una prima vera scossa. L’azzurro per la prima volta nel match strappa il servizio all’avversario, provando a riaprire il parziale e inculcando nella testa del russo qualche dubbio. Uno sforzo che regala anche una palla per riportare in equilibrio il set, ma l’azzurro mette in rete il recupero di diritto. Il passato pericolo dà la spinta finale a Medvedev. Il recupero di Jannik finisce lungo: 6-3.

Terzo set – L’andamento degli ultimi game del secondo set, segna l’inizio del parziale. L’equilibrio non si spezza, con Sinner che prova ad entrare in partita, favorito anche a Medvedev comincia a cedere qualcosa dal punto di vista fisico. Finalmente i turni di servizio dell’azzurro non sono più così pericolanti, mentre su quelli del russo si inizia a giocare maggiormente. E alla fine la palla break torna a disposizione, e questa volta è anche un set point. Il colpo di Medvedev finisce lungo, la partita si riapre: 6-4.

Quarto set – L’inerzia del match è cambiata e le fatiche precedenti cominciano a farsi sentire sulle gambe di Medvedev. Così, ecco un’immediata palla break per l’azzurro. Annullata. Stessa situazione sul 2-1 per l’azzurro e stesso esito. Il russo si salva con un rovescio lungolinea. Sul 3-3 è invece Medvedev ad avere una occasione, ma arriva l’ace a risolvere la situazione, spingendo poi Jannik sul 4-3. Gli scambi si allungano sempre di più, le energie si prosciugano, i turni di servizi si fanno sempre più lottati. Un’altalena in cui a pagare è anche Medvedev. Sul 5-4 Sinner avverte la tensione del russo, si fa più aggressivo, non si moralizza dopo due gravi errori e infine chiude al primo set point grazie a un errore del Medvedev: 6-4.

Quinto set – L’equilibrio permane nelle prime fasi, fino al 3-2. Qui Sinner si costruisce tre palle break. La prima non va a segno, la seconda sì. Il vantaggio tranquillizza ancora di più l’azzurro, che dopo si garantisce la possibilità di servizio per il titolo. Medvedev tiene il suo turno di battuta e costringe Sinner a guadagnarsi il suo primo Slam. Siamo 5-3. 15-0, 30-0, 30-15, 30-30, 40-30. Match point. Il diritto è vincente. Game, set, match Sinner!

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