Dal dopoguerra a oggi, la Repubblica italiana non ha mai smesso di essere in pericolo, sotto l’attacco costante di spinte autoritarie più o meno esplicite. Se già a metà degli anni Settanta l’ipotesi del golpe militare era stata dismessa a favore dell’infiltrazione nelle istituzioni, nelle viscere dello Stato sono sopravvissute mai sopite pulsioni autocratiche. A testimoniarlo, la storia dell’ultimo ventennio del Novecento quando, ancora una volta, sono tornati nomi, organizzazioni e strutture degli anni più bui. Ne scrive la gioralista e documentarista Antonella Beccaria, in “Golpe di Stato. Neofascisti, servizi segreti, P2: tutti gli attacchi a una repubblica incompiuta”, in libreria dal 19 gennaio con Paper First. Il tema sarà discusso dall’autrice insieme al noto filologo e storico Luciano Canfora, che ha appena pubblicato, per edizioni Dedalo, un saggio che non lascia spazio a dubbi: “Il fascismo non è mai morto”.
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