Gli accertamenti sono in corso per determinare le cause dell’incidente in cui ha perso la vita l’ennesimo lavoratore. Un operaio di 51 anni è morto poco dopo la mezzanotte travolto da un treno alla stazione di Chiari, nel Bresciano. L’uomo stava lavorando all’interno di un cantiere in stazione per una ditta esterna ed è stato investito da un treno che probabilmente la vittima non ha visto arrivare per la nebbia fitta. Sul posto sono intervenute due automediche e un’ambulanza, ma per l’uomo non c’è stato più nulla da fare: i soccorritori non hanno potuto che constatare il decesso. Per ricostruire l’esatta dinamica è al lavoro la Polizia ferroviaria.

Fonti Fs all’Ansa precisano che “dai primi accertamenti si configura come indebito attraversamento dei binari, ma le verifiche sono in corso”. Le stesse fonti spiegano anche che “l’investimento è avvenuto intorno alla mezzanotte, la persona coinvolta è un operaio che doveva svolgere un lavoro per conto di Terna. Il convoglio investitore è un treno Italo diretto a Bergamo“.

La vittima – L’operaio morto si chiamava Joao Rolando Lima Martins ed era di nazionalità portoghese. L’uomo era dipendente della società Rebaioli, con sede a Darfo Boario Terme, ditta esterna a Rfi, ed è stato investito dal treno Bergamo-Napoli mentre si trovava sui binari per svolgere lavori a un traliccio dell’alta tensione. La Procura di Brescia ha aperto un’inchiesta e attende le relazioni per ricostruire nel dettaglio l’accaduto.

“Brandizzo non è servito a nulla” – “Brandizzo non è servito a nulla. Il monito di Mattarella è rimasto inascoltato. Ancora un operaio morto in un cantiere ferroviario in appalto dimostra che la sicurezza in un settore ad altissimo rischio è un lusso” dice Bruno Giordano, magistrato presso la Corte di cassazione, già direttore generale dell’ispettorato nazionale del lavoro. “Sembra che chi lavori in questi cantieri non abbia il diritto di tornare a casa. Nel 2023 oltre Brandizzo, ci sono stati incidenti ferroviari a Nocera inferiore (dove 20 vagoni si sono mossi da soli per qualche chilometro e per caso non hanno causato vittime), a Faenza, a Corigliano con due vittime e oggi a Chiari con un altro operaio morto. Mi chiedo quando si vorrà chiarire chi deve effettuare i controlli sulla rete ferroviaria visto che c’è una confusione di competenze tra l’Ansfisa, ispettorato del lavoro, ASL, polizia ferroviaria. E soprattutto quanti morti ci vogliono ancora”.

“Vicinanza alla famiglia e ai colleghi dell’operaio travolto e ucciso da un treno alla stazione di Chiari, a Brescia” si legge in una nota del vicepremier e ministro dei Trasporti Matteo Salvini che, “attende di avere tutti i dettagli e le spiegazioni affinché venga fatta piena luce sull’episodio”. Salvini ribadisce che “la sicurezza nei cantieri è e sarà sempre una priorità”.

La strage di Brandizzo – Il 30 agosto dell’anno scorso a Brandizzo sulla linea Torino-Milano cinque operai di una ditta esterna furono travolti e uccisi da un treno che aveva il via libera. Ai responsabili era stato detto dalla centrale operativa dell’arrivo del treno. La tesi degli inquirenti è che quella di svolgere i lavori sui binari nonostante il passaggio dei treni fosse una prassi e per questo sono otto gli indagati nell’inchiesta.

La strage quotidiana – Sono stati diversi gli incidenti mortali sul lavoro nell’ultima settimana. Lunedì sono stati registrati due gravi incidenti e una vittima in Sardegna. Il 25 gennaio un operaio specializzato è morto schiacciato da una gru nel Lazio. Il 21 gennaio materiale incandescente caduto su una pala meccanica ha carbonizzato un operaio a Lonato (Brescia)

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