Audizione protetta per la studentessa che ha denunciato una violenza di gruppo in Costa Smeralda nel luglio del 2019. Dopo le udienze in cui la giovane ora 23enne è stata sentita come parte lesa la difesa ha chiesto e ottenuto che nessuna la veda. Un drappo nero impedirà alla donna di vedere gli avvocati della difesa nel contro esame previsto oggi e domani in Tribunale a Tempio Pausania, dove prosegue il processo a porte chiuse a Ciro Grillo e tre suoi amici genovesi, Edoardo Capitta, Vittorio Lauria e Francesco Corsiglia, a cui la procura contesta lo stupro.
La richiesta di audizione protetta per la studentessa è stata presentata dalla sua avvocata, Giulia Bongiorno, e motivata dalle condizioni psicologiche particolarmente delicate della sua assistita. Le domande, però, non saranno filtrate dal presidente del Tribunale, Marco Contu, ma verranno formulate direttamente dai legali della difesa. Si era pensato di rendere meno traumatizzante l’audizione facendo transitare le domande scritte dei difensori al presidente Contu, il quale le avrebbe poi lette alla teste. Alla fine è passata la mediazione che prevede la protezione con il drappo nero, così da non rendere visibili le reazioni della ragazza e impedire gli sguardi diretti tra lei e i legali dei quattro imputati.
La giovane poi ha preferito non vedere i video che la ritraggono in alcune scene di quella sera. Durante il controesame degli avvocati della difesa sono stati mostrati un filmato e alcuni secondi di altri spezzoni di registrazione ritrovati nei telefoni cellulari degli imputati e confluiti all’interno del dibattimento. Il collegio giudicante presieduto da Marco Contu, ha ribadito di aver già visionato le immagini riproposte. Sono stati anche proiettati altri fermi immagine su cui si sono concentrate le domande della difesa a proposito dell’abbigliamento indossato dalla studentessa quella notte, tra il 16 e il 17 luglio 2019, nella villetta della famiglia Grillo. Per i legali ci sarebbero delle incongruenze e su questo hanno incalzato la teste, che anche oggi è apparsa turbata, nonostante l’audizione protetta l’abbia nascosta agli occhi degli avvocati. “Ho visto tutto nero, il mio corpo non mi rispondeva, ho avuto un mancamento e sono svenuta”, sono le risposte che la giovane, oggi 23enne, ha ripetuto davanti alle obiezioni dei legali degli imputati. Si torna in aula giovedì mattina per l’ultima udienza.