Si è concluso il 31 gennaio in Consiglio dei Ministri l’iter definitivo per l’istituzione del Garante Nazionale per i diritti delle persone con disabilità. “Il Garante sarà un punto di riferimento per molti cittadini, un organismo operativo e con propria autonomia e indipendenza per la tutela dei diritti delle persone con disabilità, e nel rispetto della Convenzione Onu” spiega una nota pubblicata sul sito del ministero per le Disabilità guidato da Alessandra Locatelli. “Dal 1 gennaio 2025 il Garante sarà operativo e al servizio dei cittadini”, termina la nota. Anche se poi, nel documento approvato in Cdm, viene messo nero su bianco che “la relativa dotazione organica, con decorrenza non anteriore al 1° gennaio 2026”, è costituita oltre che dal Garante anche da due vice (figure dirigenziali) e 20 unità di personale (non dirigenziale). L’assunzione del personale avviene per pubblico concorso. Va evidenziato quindi che il lavoro del Garante supportato da tutto il suo staff al completo sarà a regime non prima dell’inizio del 2026, ben due anni dopo la sua istituzione. La durata dell’incarico è di quattro anni, rinnovabile per una sola volta. Al presidente è attribuita un’indennità massima di 200mila euro annui lordi, mentre per gli altri due dirigenti è previsto uno stipendio di 160mila euro lordi l’anno. Queste tre figure formano il Collegio del Garante.

Ilfattoquotidiano.it aveva dato la notizia dell’istituzione della figura del Garante già l’anno scorso, quando il 17 luglio in Cdm era passato il primo decreto legislativo sul tema in questione, oggi definitivamente approvato. Contattato dal fatto.it l’Ufficio della ministra Locatelli (Lega) risponde che “si tratta della conclusione dell’iter e oggi il governo lo ha approvato in via definitiva”. La creazione del Garante era prevista dalla delega conferita al Governo ai sensi della legge 22 dicembre 2021, n. 227, la cosiddetta riforma della disabilità o legge quadro sulle politiche a favore delle persone con disabilità. “Con l’istituzione del Garante si fa un ulteriore passo verso l’attuazione della legge delega in materia di disabilità. Ora sarà necessario lavorare affinché l’incarico sia affidato ad una persona competente, che conosca il mondo della disabilità e sappia ascoltare le istanze delle persone con disabilità e delle loro famiglie”. A commentare la conclusione dell’iter è il presidente della Federazione italiana per il superamento dell’handicap (Fish) Vincenzo Falabella ricordando che si tratta di “una figura che dovrà promuove e tutelare i diritti delle persone con disabilità avendo a disposizione autonomi poteri di organizzazione, di indipendenza amministrativa, non avendo peraltro alcun vincolo di subordinazione”.

Contattato dal fattoquotidiano.it il presidente del Coordinamento nazionale famiglie con disabilità (Confad) Alessandro Chiarini: “Sarà importante verificare nel concreto cosa cambierà in meglio per gli uomini e le donne con disabilità che vivono in Italia. Leggiamo la brevissima nota pubblicata sul sito del ministero che si è concluso l’iter legislativo – dice Chiarini- avviato da alcuni mesi e che già a luglio 2023 aveva visto la prima approvazione di un primo decreto legislativo sull’istituzione del Garante. Ora aspettiamo di conoscere chi sarà la figura che ricoprirà tale ruolo istituzionale”.

La nomina del Garante spetterà ai rispettivi presidenti di Camera e Senato, col parere favorevole e a maggioranza qualificata, delle commissioni parlamentari competenti. Quali sono le competenze della nuova figura istituzionale? Il Garante sarà chiamato a vigilare sul rispetto delle norme dettate dalla Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità e dalle leggi in materia, contrastare i fenomeni di discriminazione in ragione della condizione di disabilità, raccogliere segnalazioni provenienti dalle persone con disabilità, da chi le rappresenta, dai familiari e dalle associazioni, promuovere campagne di sensibilizzazione e comunicazione. Oltre alle venti unità di personale a disposizione, l’Ufficio del Garante potrà avvalersi di un massimo di otto esperti del settore giuridico, amministrativo, contabile e di comprovata esperienza in materia di disabilità. “Gli esperti possono prestare la propria opera professionale a titolo gratuito” c’è scritto nel testo approvato, ma poi si precisa che “il Garante, nei limiti delle risorse disponibili, può prevedere un compenso, fino a un importo massimo di euro 25mila lordi annui per singolo incarico, entro il limite di spesa complessivo non superiore a 200mila euro lordi annui”. Infine vengono confermate rispetto al primo decreto legislativo di luglio le risorse finanziarie a disposizione per il Garante e tutto lo staff: 1.683.000 euro per l’anno 2025 e 3.202.000 euro dal 2026.

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