L’eurodeputata lettone Tatjana Ždanoka è accusata di aver lavorato per i servizi d’intelligence russi dal 2004 al 2017. Lo riporta un’inchiesta del sito investigativo indipendente russo The Insider in collaborazione con il giornale estone Delfi e il quotidiano svedese Expressen. Ždanoka è stata eletta al Parlamento europeo anche nel 2019, ha militato nel gruppo dei Verdi fino alla sua espulsione proprio a causa delle sue posizioni vicine a Mosca. Un portavoce della Presidente, Roberta Metsola, ha detto che il Parlamento considera le accuse “molto seriamente“, anticipando che solleverà la questione alla conferenza dei presidenti e riferirà il caso alla Commissione etica. Ždanoka nega le accuse.

Il rapporto tra l’eurodeputata e i servizi segreti di Vladimir Putin si evincerebbe da diverse mail scritte da Ždanoka a due noti funzionari russi del Fsb, mail che includono rapporti espliciti e dettagliati sul suo lavoro come legislatore europeo. Ždanoka appartiene alla minoranza russa lettone ed è sempre stata apertamente filo-russa anche nelle sue dichiarazioni, posizione riscontrabile nei suoi voti sui dossier relativi alle relazione con Mosca. La deputata lettone è infatti una delle 13 ad aver votato contro la risoluzione di condanna dell’invasione russa dell’Ucraina nel marzo del 2022.

Le carte ottenute dall’inchiesta evidenziano anche l’organizzazione di incontri in presenza a Mosca o Bruxelles tra Ždanoka e il suo referente russo, in cui i due avrebbero discusso richieste di finanziamenti per sostenere le sue attività politiche in Lettonia e al Parlamento europeo tra cui l’organizzare una manifestazione per commemorare la vittoria dell’Armata Rossa nella Seconda Guerra Mondiale.

Una “caccia alle streghe“, ha commentato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov. “Come ricorderete – ha detto Peskov, citato dall’agenzia Ria Novosti – c’è stato il maccartismo negli Stati Uniti. Un sacco di gente fu arrestata e gettata in prigione perché accusata di avere connessioni con i comunisti e il Kgb. Qui è la stessa cosa“. Secondo il portavoce del Cremlino, tutto ciò è “completamente in contrasto con gli ideali di democrazia nel modo in cui sono intesi in Europa”.

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