“Ci sono tanti motivi di buonsenso, dal lato nostro, che ci dicono che l’opzione di ristrutturare San siro è l’opzione“. Il sindaco di Milano, Beppe Sala, tifa apertamente per il progetto dell’architetto Giulio Fenyves dello studio Arco Associati, presentato oggi nel corso della commissione consiliare a Palazzo Marino. Al momento il progetto di ristrutturazione del Meazza “è solo uno studio”, ha premesso il sindaco, ma è chiaro che per Sala rappresenta anche una speranza. La terza via, l’unica rimasta favorevole al Comune nell’ingarbugliato affare dello stadio di Milano. Un breve riassunto. Abbattere San Siro e costruire lì un nuovo impianto, l’opzione preferita di Milan e Inter, ad oggi non è un’ipotesi percorribile per il vincolo della Soprintendenza sul secondo anello del Meazza. Quindi, i due club hanno iniziato a guardarsi intorno: i rossoneri hanno compiuto i primi passi formali per un nuovo stadio a San Donato Milanese, mentre l’Inter è interessata all’area di AssagoRozzano. Se entrambi le ipotesi dovessero concretizzarsi, San Siro verrebbe abbandonato.

A dare una svolta e prospettare una soluzione alternativa è arrivato appunto il progetto di Arco Associati, sponsorizzato dal capogruppo di Forza Italia in Consiglio comunale, Alessandro De Chirico, e portato all’attenzione del sindaco Sala già un mese fa. Oggi la presentazione a Palazzo Marino, il primo passo formale. Siamo ancora ha un’ipotesi embrionale, che però ha suscitato interesse soprattutto per un motivo: “La cosa più importante per le squadre è che secondo i progettisti i lavori si possono fare senza chiudere lo stadio“, ha sottolineato Sala. È uno dei punti critici che avevano portato Milan e Inter, ormai anni fa, a scartare l’ipotesi di una ristrutturazione: dove giocare mentre il Meazza viene rifatto? Questo progetto risolverebbe il problema, dividendo il cantiere in lotti da sviluppare uno dopo l’altro. Secondo le previsioni, la capienza verrebbe ridotta di circa 3mila posti: praticamente nulla, visto che San Siro conta per le partite oltre 70mila posti a sedere. Per le società significherebbe perdere pochissimi introiti durante i lavori.

Il progetto
Il piano di ristrutturazione costerebbe circa 300 milioni di euro, secondo una stima iniziale. La riqualificazione dell’area, come ha spiegato l’architetto Giulio Fenyves, prevede sia la costruzione di nuovi edifici e infrastrutture, sia la ristrutturazione dello stadio esistente, entro la quale avrà ruolo predominante la realizzazione di un quarto anello, che sarà posto in corrispondenza della parte superiore dell’attuale primo anello. Dal punto di vista costruttivo, si prevede un avanzamento dei lavori per cantieri consecutivi, per consentire l’accesso degli spettatori sulla maggioranza delle tribune esistenti, durante ogni fase.

Al termine dei lavori i posti a seduta esterna passeranno da 87.500 a 70mila, a cui aggiungere 5mila postazioni interne. Per l’aspetto acustico, l’attuale copertura può essere integrata da sistemi di pannelli di fono assorbenza, capaci di garantire il contenimento dei decibel al di sotto delle soglie che la normativa consente. Sia per le partite sia per i concerti estivi. Il progetto ha due parti, una relativa allo stadio e una relativa al progetto urbanistico attorno. Il cuore di questo progetto è un grande parco impreziosito da edifici contenuti, per funzioni complementari a quelle dello stadio e tra il parco e lo stadio ci sarà la grande piazza dei tifosi.

I prossimi passi
“Salvo diversa decisione del Tar”, il vincolo sul secondo anello dello Stadio di San Siro “si può considerare una certezza e quindi noi lo diamo nel campo delle certezze, così come il fatto che il referendum non è ammissibile”, ha spiegato Sala. “Se il vincolo a questo punto impedisce” di abbattere San Siro e fare un altro impianto, “a questo punto la strada maestra per noi diventa la valorizzazione di San Siro. Per questo è importante valutare un progetto come questo, nella speranza che le squadre rinnovino l’interesse per San Siro”, ha detto il sindaco. Secondo Libero, ad aver manifestato un certo interesse sarebbe stata soprattutto l’Inter, che ad oggi è più indietro rispetto al Milan nel percorso verso un nuovo stadio di proprietà.

Ovviamente, se non entrambe le società, basterebbe che una fosse interessata al progetto di ristrutturazione. “Il valore patrimoniale dello stadio è di 100 milioni di euro. Se ci fosse interesse da parte delle squadre per la ristrutturazione”, ha specificato Sala, “il Comune sarebbe aperto a tutte le soluzioni: prima ipotesi realizziamo noi i lavori; seconda che partecipiamo ai lavori in partnership con le squadre e poi c’è una terza che a noi sembra la più sensata: cedere in diritto di superficie lo stadio, a lunghissimo termine”. Per i club questa è l’unica vera opzione sul tavolo, come ha ricordato lo stesso sindaco: “A nessuno sfugge il fatto che per i club avere lo stadio nel loro patrimonio – ha concluso – è un fatto importante. Inoltre se i lavori sono gestiti da una società privata, la realizzazione potrebbe essere più rapida“. La strada verso una possibile terza via è stata appena abbozzata. E il destino di San Siro resta ancora incerto.

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