Dopo le inchieste, le richieste di dimissioni dal governo e le apparizioni televisive con tanto di toccamenti provocatori, accompagnate da violente invettive contro i giornalisti di Report e del Fatto Quotidiano, il sottosegretario Vittorio Sgarbi non sarà più presidente della Fondazione Canova di Possagno. L’annuncio del sindaco Valerio Favero è stato riportato da Il Gazzettino e La Tribuna di Treviso. Tecnicamente si tratta della decisione di non rinnovargli l’incarico che ricopriva dal 2019 e che sarebbe dovuto scadere nel 2022, ma che è stato prorogato per le celebrazioni dei 200 anni dalla morte. In realtà si tratta di un siluramento vero e proprio, maturato anche dopo l’indignazione che l’ultima puntata televisiva ha suscitato nei cittadini del paese ai piedi dei colli asolani.
È stato il sindaco a confermare ai giornali locali: “Avevamo prorogato questo Cda per chiudere le manifestazioni canoviane, ma ho comunicato già in dicembre a Sgarbi la decisione di non procedere al rinnovo del suo incarico”. Favero cerca di allontanare il sospetto che la decisione sia maturata a seguito delle inchieste giudiziarie e giornalistiche che hanno messo nel mirino le attività professionali del critico d’arte. Però aggiunge: “Mi dissocio nella maniera più assoluta da quanto visto su Report domenica scorsa”. Ed è già l’indicazione dello scenario in cui è maturato l’annuncio.
La decisione, che spetta per statuto all’amministrazione comunale, era stata sempre rinviata. In autunno il sindaco aveva risposto a un’interrogazione delle minoranze. Racconta l’ex assessore Ivano Zatta, oggi all’opposizione: “Presentammo una prima interrogazione all’inizio dell’anno perché la presidenza di Sgarbi era scaduta nel 2022 e l’anno canoviano si era ormai concluso. Ne abbiamo presentata una seconda ad ottobre dopo le notizie riguardanti le inchieste. Il sindaco Favero ci rispose che il rinnovo del cda sarebbe stato fatto dopo la rendicontazione dell’Anno Canoviano. Però non fece nomi e non disse nulla dell’intenzione di non riconfermare Sgarbi”. Perché le vostre proteste? “Ritenevamo innanzitutto che si dovesse rinnovare il consiglio, come è consuetudine dopo ogni cambio di amministrazione. Il che era avvenuto nel 2022. Poi le vicende di Sgarbi hanno creato un putiferio in paese“.
Per averne una prova basta aprire il sito dello storico ed ex sindaco Giancarlo Cunial, autore di alcuni saggi sulla vita e le opere di Canova, oltre a una guida della Gipstoteca di Possagno. “Ieri sera, a Report, ho provato schifo per le espressioni vomitevoli usate dalla persona a cui abbiamo dato da presiedere il patrimonio canoviano di Possagno, scrigno di bellezza assoluta” ha postato Cunial. Non sono meno teneri altri concittadini. Antonio: “Un’indecenza, una schifezza, una totale mancanza di decoro”. Tullio: “Se non vengono presi provvedimenti esemplari di fronte a tali volgarità, come possiamo definirci evoluti?”. Pietro: “Mi sono sempre meravigliato che una persona condannata (sentenza irrevocabile) per truffa ai danni dello Stato, potesse conservare così tanta credibilità presso l’opinione pubblica…”. Massimo: “Uno che augura la morte in un incidente stradale ad altra persona (i giornalisti del Fatto Quotidiano e di Report, nda) lo farei parlare con chi ha perso qualcuno in un vero incidente stradale. Mi vergogno di pagare lo stipendio con le mie tasse a gente come questa”. Manuel: “Disgusto, repulsione, nausea. Spero in un ravvedimento del consiglio di amministrazione con un doveroso atto di sfiducia”.
Il sindaco di fronte alla sollevazione dei social ha deciso che Sgarbi non sarà confermato nel cda, che è composto anche dal vicepresidente Favero e dai consiglieri Silvia Basso, Gerardo Santoro, Ivano Zordan e Isabella Finato. In passato fu presidente della Fondazione Antonio Canova anche l’ex presidente del Veneto ed ex ministro della cultura Giancarlo Galan, che poi si dimise dopo essere stato arrestato per lo scandalo Mose.