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Analisi del Dna e 150 euro di multa per i padroni che non raccolgono i bisogni dei propri cani: la decisione del Comune di Carmagnola

Ogni singola cartella è un salasso epocale: 150 euro di cui verbale da 100 e esame del Dna canino all’istituto zooprofilattico da 50

di F. Q.

E alla fine arrivarono le multe per le cacche dei cani grazie al Dna. La nuova diavoleria amministrativa pronta a rimpinguare le casse comunali, sventolando pericoli epocali come fosse questione di vita o di morte, ha messo a segno il primo colpo. A Carmagnola, in provincia di Torino, sono arrivate le prime 15 multe per chi non ha raccolto gli escrementi del proprio cane. Ogni singola cartella è un salasso epocale: 150 euro di cui verbale da 100 e esame del Dna canino all’istituto zooprofilattico da 50.

Tanto che da quando è partita l’idea dall’amministrazione comunale della sindaca del centrodestra Gaveglio per i renitenti alla consegna di un campione di saliva canino sono state emesse multe anche da 500 euro. Avete letto bene. Nemmeno all’epoca del governo Draghi quando non si presentava la documentazione per l’avvenuta vaccinazione over 50 si era arrivati a tanto (con 100 euro te la cavavi).

Come peraltro riporta La Stampa per controllare il deposito della saliva canina, il Comune ha delegato le Guardie volontarie convenzionate. Quindi non è la Municipale a fare verifiche formali e nemmeno sindaca e assessori. Per le incombenze più complesse ecco le truppe di volontari armati di guantini, mascherina e deodorante. A cui crediamo toccherà anche la raccolta di deiezioni lasciate in strada. Contenti loro.

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