La presidente del Consiglio Giorgia Meloni interviene pubblicamente per la prima volta sulla vicenda di Ilaria Salis. Lo fa da Bruxelles dove i capi di governo dell’Unione europea sono riusciti a raggiungere un’intesa per destinare altri 50 miliardi di euro di aiuti all’Ucraina, superando la resistenza del premier ungherese Viktor Orban. E lo fa – in realtà – giustificando proprio il trattamento che l’Ungheria ha riservato alla 39enne di Monza. Commentando le immagini di Ilaria Salis in tribunale in catene, infatti, Meloni ha detto che questo “accade in diversi Paesi, anche occidentali“. “Non è nostro costume, sono certo immagini che impattano – ha aggiunto la presidente del Consiglio – ma in altri Stati sovrani funziona così”. Frasi molto simili a quelle già espresse dal vicesegretario della Lega Andrea Crippa: “Ogni Paese punisce come vuole”, aveva detto. Adesso pertanto Meloni rompe il silenzio e si allinea. “Anche in Ungheria c’è l’autonomia dei giudici e i governi non entrano nei processi” ma “quello di cui ho parlato col primo ministro ungherese Orban” è “che venga riservato un trattamento di dignità, rispetto e un giusto processo” per Ilaria Salis. ha concluso Meloni.
Intanto il ministro degli Esteri Antonio Tajani terrà l’informativa urgente del Governo sulla vicenda di Ilaria Salis l’8 febbraio alle 10.30 alla Camera dei deputati e alle 12.30 al Senato della Repubblica. È quanto comunica l’ufficio stampa del ministro per i rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani. Tajani farà il punto in Parlamento sul caso dell’antifascista detenuta in Ungheria perché accusata di un’aggressione a due neonazisti. Proprio mentre è stata diffusa la lettera della 39enne di Monza detenuta da 11 mesi nel carcere di Bucarest (nella quale denuncia le condizioni di detenzione) in Italia prosegue la polemica politica. In particolare la Lega continua i suoi attacchi rivolti all’attivista. “In caso di condanna per violenze, a mio modo di vedere, l’opportunità che entri in classe per educare e crescere bambini è nulla”, ribadisce Matteo Salvini.
Accuse che provocano la reazione del padre di Ilaria che definisce “fuori luogo” le dichiarazioni di Salvini e degli esponenti della Lega: “Qui ci sono diritti umani calpestati. E ci sono mine vaganti che vanno a frugare nel passato per dire che Ilaria, in fondo, se l’è cercata…”, spiega Roberto Salis. “Ci faremo dare opportuna procura da Ilaria perchè, a seguito delle dichiarazioni lesive della sua reputazione per quanto riguarda il presunto assalto al chiosco della Lega a Monza, abbiamo deciso di querelare Matteo Salvini per diffamazione”, ha aggiunto all’Ansa. Sull’argomento è intervenuto anche il presidente dell’Anpi: “Le dichiarazioni di Salvini in merito ad una detenuta (italiana) in attesa di giudizio (ungherese) sono intollerabili“, ha detto Gianfranco Pagliarulo: “È sconcertante il fatto che chi fa queste dichiarazioni faziose e cariche di odio sia vicepresidente del Consiglio della repubblica democratica e antifascista. Bene fa il padre di Ilaria Salis a querelarlo”, ha concluso il presidente dell’Anpi. Ma i commenti del leader della Lega vengono criticati anche dall’altro vicepremier del governo Meloni: “È un errore far trasformare una vicenda giudiziaria in una vicenda politica. Il governo si preoccupa del trattamento del detenuto, del rispetto dei diritti umani. Lo facciamo sia se è un estremista di sinistra, sia se è un estremista di destra, sia se è un detenuto normale”, ha detto Antonio Tajani ospite di ReStart su Rai3.
Intanto Budapest respinge le accuse di violazioni dei diritti dei detenuti e punta il dito contro “i media di sinistra, le Ong e i gruppi di lobby” accusati di avere “orchestrato un attacco contro l’Ungheria” diffondendo “bugie inventate“. A parlare è Balazs Orban, direttore politico del primo ministro ungherese Viktor Orban, che è intervenuto su X sul caso di Ilaria Salis. “Un anno fa, l’attivista di estrema sinistra Antifa Ilaria Salis – che questo lunedì è arrivata sorridente alla sua riunione preparatoria – insieme ai suoi colleghi, si è recata in Ungheria e ha brutalmente aggredito dei passanti per motivi politici”, scrive il direttore politico del premier. “L’ufficio del procuratore capo di Budapest l’ha accusata di tentate lesioni personali gravi come parte di un’organizzazione criminale e il procedimento legale ha seguito la legge ungherese, adattata alla gravità dei reati. Sembra ragionevole, ma a quanto pare non tutti sono d’accordo”, commenta Balazs Orban. “Man mano che emergono maggiori dettagli, diventa evidente che queste accuse erano false. Lasciamo che il sistema giudiziario ungherese indipendente faccia il suo lavoro”, conclude.