In Cina è virale il caso dell’incidente dello chef Daniele Ferrari: mi sono fatto un’idea del perché
di Gianluigi Perrone*
Chef del ristorante Niko Romito nel Bulgari Hotel di Pechino, DanieleFerrari, originario del Varesotto ma impiegato in Cina da 6 anni, ha subito un grave incidente stradale che richiede urgenti operazioni di ricostruzione polmonare e facciale. Il sistema sanitario in Cina gli impone il ricovero in un ospedale internazionale al costo di 900mila RMB, più di centomila euro, che, a quanto pare, l’assicurazione lavorativa del 35enne non coprirebbe.
La comunità italiana si è attivata con una iniziativa chiamata Together for Daniele, che ha raccolto una parte consistente della cifra necessaria. La notizia ha avuto un certo risalto sulla stampa cinese, che ha puntato il dito contro il brand Bulgari, parte del Gruppo francese LVMH, che si sarebbe rifiutato di coprire le spese del proprio dipendente in uscita, generando un dibattito sull’effettiva legittimità della decisione. Sul web alcuni sottolineano di come l’Occidente spesso accusi le aziende cinesi di non avere un corretto comportamento nei confronti dei loro impiegati, nonostante poi molto spesso i cittadini stranieri residenti all’estero non abbiano alcun trattamento privilegiato da parte di compagnie o enti stranieri che operano in Cina.
Di certo questo è un caso che ha la sua unicità per la stampa cinese. Non per la notizia in sé – un incidente del genere non è una straordinarietà anche se avviene fuori dal proprio territorio. Sono noti casi di incidenti di cittadini italiani e stranieri in Cina che non hanno avuto la medesima eco. In questo caso l’incidente è avvenuto già due settimane fa e la sua esposizione è avvenuta solo negli ultimi giorni per i media.
E’ la prima volta che “la macchina del fango” colpisce un brand straniero in terra cinese senza essere direttamente legato a un cittadino o a un’entità cinese. Se ricordiamo casi come le rivolte contro la Canon durante le tensioni tra Cina e Giappone per le Isole Senkaku, oppure la Bmw (accusata di favorire gli stranieri nell’omaggiare gelati gratuiti) o Dolce & Gabbana, che avevano utilizzato stereotipi culturali per dipingere una cittadina cinese in uno spot, o ancora il film Mulan, accusato di essere inaccurato storicamente – tutte polemiche, pilotate o meno, per colpire i brand stranieri attraverso la condanna dei social, che anche in Cina ha il suo potere distruttivo.
Mentre negli altri casi è sempre stato un sentimento fortemente nazionalista a smuovere i netizens, per l’incidente di Ferrari si tratta – a mio avviso – di una forma di protezionismo di classe che lega il cittadino, che pur “waiguo ren” (straniero) è comunque sottoposto alle regole della Repubblica Popolare, ancor prima che quelle scritte, al patto sociale che esiste tra lavoratori e datori di lavoro, ovvero garantire per l’incolumità degli impiegati e della loro famiglia.
Non credo infatti che il rumore che la notizia sta facendo sia casuale. E’ una buona occasione per i media vicini al governo locale di mostrare come, ancora una volta, i fatti raccontino una storia diversa rispetto agli stereotipi. Non è una novità che sempre più utenti di Internet usino la Rete anche in Cina per cercare giustizia contro irregolarità sul posto di lavoro. Un esempio sono le denunce contro il licenziamento irregolare di donne in stato interessante, iniziate già precedentemente alla pandemia, che hanno portato a grossi risarcimenti.
Sicuramente la maggior parte degli utenti cinesi considera Bulgari come un’azienda completamente italiana che ha portato un proprio cittadino in Cina, quindi traendo vantaggio delle ricchezze della Capitale (trattasi di ristorante stellato), mostrando un comportamento intollerabile per l’opinione pubblica stessa.
E’ questo il cuore della questione a livello mediatico. Creare il paradosso per cui sono i cinesi che si scandalizzano di come uno straniero viene trattato dalle proprie aziende, quando in genere l’accusa viene da fuori. Naturalmente le accuse potrebbero essere campate in aria e, così come i recenti fatti italiani relativi a Chiara Ferragni o al tragico caso della ristoratrice Giovanna Pedretti, potrebbero non avere alcun seguito nelle aule di tribunale; tuttavia è chiaro che l’esosa fattura dell’ospedale presentata a Bulgari avrebbe potuto creare meno danni del danno d’immagine che potrebbero subire. Il potere di ciò che potrebbe essere definito “狗屎风暴”.
Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico
La Redazione
Mosca, 23 feb. (Adnkronos/Afp) - "Il dialogo tra due presidenti davvero straordinari è promettente. È importante che nulla ostacoli l'attuazione della loro volontà politica". Lo ha dichiarato il portavoce della presidenza russa Dmitri Peskov in un'intervista alla televisione, parlando della fermezza degli Stati Uniti nei confronti di Kiev e sulle dichiarazioni ostili di Trump nei confronti del presidente ucraino Volodymyr Zelensky.
Roma, 23 feb. - (Adnkronos) - Resterà per sempre il cantante di "Bandiera gialla", canzone simbolo della musica leggera degli anni '60: Gianni Pettenati è morto nella sua casa di Albenga (Savona) all'età di 79 anni. L'annuncio della scomparsa, avvenuta nella notte, è stato dato con un post sui social dalla figlia Maria Laura: "Nella propria casa, come voleva lui, con i suoi affetti vicino, con l'amore dei suoi figli Maria Laura, Samuela e Gianlorenzo e l'adorato gatto Cipria, dopo una lunga ed estenuante malattia, ci ha lasciato papà. Non abbiamo mai smesso di amarti. Ti abbracciamo forte. Le esequie si terranno in forma strettamente riservata".
Nato a Piacenza il 29 ottobre 1945, Gianni Pettenati debutta nel 1965, vincendo il Festival di Bellaria ed entra a far parte del gruppo degli Juniors e nel 1966, accompagnato dallo stesso gruppo, incide il suo primo 45 giri, una cover di "Like a Rolling Stone" di Bob Dylan intitolata "Come una pietra che rotola", seguita da quello che rimane il suo maggiore successo "Bandiera gialla", versione italiana di "The pied piper" incisa lo stesso anno da Patty Pravo (in lingua originale, come lato B del singolo "Ragazzo Triste" per la promozione del locale Piper Club di Roma, diventando il brano simbolo della famosa discoteca), diventata un evergreen, immancabile quando si gioca al karaoke o nelle serate revival nelle discoteche e nelle feste. Il 45 giri successivo, nuovamente con gli Juniors, è "Il superuomo" (cover di "Sunshine superman" di Donovan), mentre sul lato B del disco compare "Puoi farmi piangere" (cover di "I put a spell on you" di Screamin' Jay Hawkins, incisa con l'arrangiamento della versione di Alan Price), con il testo italiano di Mogol. Sempre nel 1967 Pettenati partecipa al Festival di Sanremo con "La rivoluzione", a Un disco per l'estate con "Io credo in te", al Cantagiro con "Un cavallo e una testa" (scritta da Paolo Conte) e a Scala Reale sul Canale Nazionale della Rai in squadra con il vincitore di quell'anno, Claudio Villa, e con Iva Zanicchi, battendo Gianni Morandi, Sandie Shaw e Dino.
Nel 1968 insieme ad Antoine entra in finale al festival di Sanremo con "La tramontana", brano molto fortunato che il cantante piacentino ha sempre riproposto nei suoi concerti. Seguono altri successi come "Caldo caldo", "Cin cin", "I tuoi capricci" e collaborazioni artistiche con diversi autori della canzone italiana. Critico musicale, Pettenati è autore di diversi libri sulla storia della musica leggera italiana tra cui "Quelli eran giorni - 30 anni di canzoni italiane" (Ricordi, con Red Ronnie); "Gli anni '60 in America" (Edizioni Virgilio); "Mina come sono" (Edizioni Virgilio); "Io Renato Zero" (Edizioni Virgilio); "Alice se ne va" (Edizioni Asefi). Nel 2018 era stata concessa a Pettenati la legge Bacchelli che prevede un assegno vitalizio di 24mila euro annui a favore di cittadini illustri, con meriti in diversi campi, che versino in stato di particolare necessità. (di Paolo Martini)
Parigi, 23 feb. (Adnkronos/Afp) - Tre persone, oltre al presunto autore, sono state arrestate per l'attacco mortale di ieri a Mulhouse, nell'est della Francia. Lo ha reso noto la Procura nazionale antiterrorismo. Il principale sospettato, nato in Algeria 37 anni fa, è stato arrestato poco dopo l'aggressione con coltello che ha ucciso un portoghese di 69 anni e ferito almeno tre agenti della polizia municipale.
Mosca, 23 feb. (Adnkronos/Afp) - "Il destino ha voluto così, Dio ha voluto così, se così posso dire. Una missione tanto difficile quanto onorevole - difendere la Russia - è stata posta sulle nostre e vostre spalle unite". Lo ha detto il presidente russo Vladimir Putin ai soldati che hanno combattuto in Ucraina, durante una cerimonia organizzata al Cremlino in occasione della Giornata dei Difensori della Patria.
Kiev, 23 feb. (Adnkronos/Afp) - Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha invocato l'unità degli Stati Uniti e dell'Europa per giungere a una "pace duratura", alla vigilia del terzo anniversario dell'invasione russa e sulla scia della svolta favorevole a Mosca presa da Donald Trump.
"Dobbiamo fare del nostro meglio per una pace duratura e giusta per l'Ucraina. Ciò è possibile con l'unità di tutti i partner: ci vuole la forza di tutta l'Europa, la forza dell'America, la forza di tutti coloro che vogliono una pace duratura", ha scritto Zelensky su Telegram.
Parigi, 23 feb. (Adnkronos/Afp) - Tre persone, oltre al presunto autore, sono state arrestate per l'attacco mortale di ieri a Mulhouse, nell'est della Francia. Lo ha reso noto la Procura nazionale antiterrorismo. Il principale sospettato, nato in Algeria 37 anni fa, è stato arrestato poco dopo l'aggressione con coltello che ha ucciso un portoghese di 69 anni e ferito almeno tre agenti di polizia municipale.
Beirut, 23 feb. (Adnkronos/Afp) - Decine di migliaia di persone si sono radunate per partecipare ai funerali di Hassan Nasrallah, in uno stadio alla periferia di Beirut. Molte le bandiere di Hezbollah e i ritratti del leader assassinato che ha guidato il movimento libanese, sostenuto dall'Iran, per oltre tre decenni. Uomini, donne e bambini provenienti dal Libano e da altri luoghi hanno camminato a piedi nel freddo pungente per raggiungere il luogo della cerimonia, ritardata per motivi di sicurezza dopo la morte di Nasrallah avvenuta in un massiccio attacco israeliano al bastione di Hezbollah a Beirut sud a settembre.
Mentre la folla si radunava, i media statali libanesi hanno riferito di attacchi israeliani in alcune zone del Libano meridionale, tra cui una località a circa 20 chilometri dal confine. L'esercito israeliano ha affermato di aver colpito nel Libano meridionale "diversi lanciarazzi che rappresentavano una minaccia imminente per i civili israeliani". Ritratti giganti di Nasrallah e di Hashem Safieddine (il successore designato di Nasrallah, ucciso in un altro attacco aereo israeliano prima che potesse assumere l'incarico) sono stati affissi sui muri e sui ponti nella parte sud di Beirut. Uno è stata appeso anche sopra un palco eretto sul campo del gremito Camille Chamoun Sports City Stadium, alla periferia della capitale, dove si svolgeranno i funerali dei due leader.
Lo stadio ha una capienza di circa 50mila persone, ma gli organizzatori di Hezbollah hanno installato decine di migliaia di posti a sedere extra sul campo e all'esterno, dove i partecipanti potranno seguire la cerimonia su uno schermo gigante. Hezbollah ha invitato alla cerimonia alti funzionari libanesi, alla presenza del presidente del parlamento iraniano, Mohammad Bagher Ghalibaf, e del ministro degli Esteri Abbas Araghchi. Quest'ultimo, in un discorso da Beirut, ha descritto i leader assassinati come "due eroi della resistenza" e ha giurato che "il cammino della resistenza continuerà".
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Mondo - 1 Febbraio 2024
In Cina è virale il caso dell’incidente dello chef Daniele Ferrari: mi sono fatto un’idea del perché
di Gianluigi Perrone*
Chef del ristorante Niko Romito nel Bulgari Hotel di Pechino, Daniele Ferrari, originario del Varesotto ma impiegato in Cina da 6 anni, ha subito un grave incidente stradale che richiede urgenti operazioni di ricostruzione polmonare e facciale. Il sistema sanitario in Cina gli impone il ricovero in un ospedale internazionale al costo di 900mila RMB, più di centomila euro, che, a quanto pare, l’assicurazione lavorativa del 35enne non coprirebbe.
La comunità italiana si è attivata con una iniziativa chiamata Together for Daniele, che ha raccolto una parte consistente della cifra necessaria. La notizia ha avuto un certo risalto sulla stampa cinese, che ha puntato il dito contro il brand Bulgari, parte del Gruppo francese LVMH, che si sarebbe rifiutato di coprire le spese del proprio dipendente in uscita, generando un dibattito sull’effettiva legittimità della decisione. Sul web alcuni sottolineano di come l’Occidente spesso accusi le aziende cinesi di non avere un corretto comportamento nei confronti dei loro impiegati, nonostante poi molto spesso i cittadini stranieri residenti all’estero non abbiano alcun trattamento privilegiato da parte di compagnie o enti stranieri che operano in Cina.
Di certo questo è un caso che ha la sua unicità per la stampa cinese. Non per la notizia in sé – un incidente del genere non è una straordinarietà anche se avviene fuori dal proprio territorio. Sono noti casi di incidenti di cittadini italiani e stranieri in Cina che non hanno avuto la medesima eco. In questo caso l’incidente è avvenuto già due settimane fa e la sua esposizione è avvenuta solo negli ultimi giorni per i media.
E’ la prima volta che “la macchina del fango” colpisce un brand straniero in terra cinese senza essere direttamente legato a un cittadino o a un’entità cinese. Se ricordiamo casi come le rivolte contro la Canon durante le tensioni tra Cina e Giappone per le Isole Senkaku, oppure la Bmw (accusata di favorire gli stranieri nell’omaggiare gelati gratuiti) o Dolce & Gabbana, che avevano utilizzato stereotipi culturali per dipingere una cittadina cinese in uno spot, o ancora il film Mulan, accusato di essere inaccurato storicamente – tutte polemiche, pilotate o meno, per colpire i brand stranieri attraverso la condanna dei social, che anche in Cina ha il suo potere distruttivo.
Mentre negli altri casi è sempre stato un sentimento fortemente nazionalista a smuovere i netizens, per l’incidente di Ferrari si tratta – a mio avviso – di una forma di protezionismo di classe che lega il cittadino, che pur “waiguo ren” (straniero) è comunque sottoposto alle regole della Repubblica Popolare, ancor prima che quelle scritte, al patto sociale che esiste tra lavoratori e datori di lavoro, ovvero garantire per l’incolumità degli impiegati e della loro famiglia.
Non credo infatti che il rumore che la notizia sta facendo sia casuale. E’ una buona occasione per i media vicini al governo locale di mostrare come, ancora una volta, i fatti raccontino una storia diversa rispetto agli stereotipi. Non è una novità che sempre più utenti di Internet usino la Rete anche in Cina per cercare giustizia contro irregolarità sul posto di lavoro. Un esempio sono le denunce contro il licenziamento irregolare di donne in stato interessante, iniziate già precedentemente alla pandemia, che hanno portato a grossi risarcimenti.
Sicuramente la maggior parte degli utenti cinesi considera Bulgari come un’azienda completamente italiana che ha portato un proprio cittadino in Cina, quindi traendo vantaggio delle ricchezze della Capitale (trattasi di ristorante stellato), mostrando un comportamento intollerabile per l’opinione pubblica stessa.
E’ questo il cuore della questione a livello mediatico. Creare il paradosso per cui sono i cinesi che si scandalizzano di come uno straniero viene trattato dalle proprie aziende, quando in genere l’accusa viene da fuori. Naturalmente le accuse potrebbero essere campate in aria e, così come i recenti fatti italiani relativi a Chiara Ferragni o al tragico caso della ristoratrice Giovanna Pedretti, potrebbero non avere alcun seguito nelle aule di tribunale; tuttavia è chiaro che l’esosa fattura dell’ospedale presentata a Bulgari avrebbe potuto creare meno danni del danno d’immagine che potrebbero subire. Il potere di ciò che potrebbe essere definito “狗屎风暴”.
Approfondimento sul canale Twitch/Youtube
*CEO Polyhedron VR Studio
[Foto in evidenza tratta dal profilo Instagram di Daniele Ferrari]
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Mosca, 23 feb. (Adnkronos/Afp) - "Il dialogo tra due presidenti davvero straordinari è promettente. È importante che nulla ostacoli l'attuazione della loro volontà politica". Lo ha dichiarato il portavoce della presidenza russa Dmitri Peskov in un'intervista alla televisione, parlando della fermezza degli Stati Uniti nei confronti di Kiev e sulle dichiarazioni ostili di Trump nei confronti del presidente ucraino Volodymyr Zelensky.
Roma, 23 feb. - (Adnkronos) - Resterà per sempre il cantante di "Bandiera gialla", canzone simbolo della musica leggera degli anni '60: Gianni Pettenati è morto nella sua casa di Albenga (Savona) all'età di 79 anni. L'annuncio della scomparsa, avvenuta nella notte, è stato dato con un post sui social dalla figlia Maria Laura: "Nella propria casa, come voleva lui, con i suoi affetti vicino, con l'amore dei suoi figli Maria Laura, Samuela e Gianlorenzo e l'adorato gatto Cipria, dopo una lunga ed estenuante malattia, ci ha lasciato papà. Non abbiamo mai smesso di amarti. Ti abbracciamo forte. Le esequie si terranno in forma strettamente riservata".
Nato a Piacenza il 29 ottobre 1945, Gianni Pettenati debutta nel 1965, vincendo il Festival di Bellaria ed entra a far parte del gruppo degli Juniors e nel 1966, accompagnato dallo stesso gruppo, incide il suo primo 45 giri, una cover di "Like a Rolling Stone" di Bob Dylan intitolata "Come una pietra che rotola", seguita da quello che rimane il suo maggiore successo "Bandiera gialla", versione italiana di "The pied piper" incisa lo stesso anno da Patty Pravo (in lingua originale, come lato B del singolo "Ragazzo Triste" per la promozione del locale Piper Club di Roma, diventando il brano simbolo della famosa discoteca), diventata un evergreen, immancabile quando si gioca al karaoke o nelle serate revival nelle discoteche e nelle feste. Il 45 giri successivo, nuovamente con gli Juniors, è "Il superuomo" (cover di "Sunshine superman" di Donovan), mentre sul lato B del disco compare "Puoi farmi piangere" (cover di "I put a spell on you" di Screamin' Jay Hawkins, incisa con l'arrangiamento della versione di Alan Price), con il testo italiano di Mogol. Sempre nel 1967 Pettenati partecipa al Festival di Sanremo con "La rivoluzione", a Un disco per l'estate con "Io credo in te", al Cantagiro con "Un cavallo e una testa" (scritta da Paolo Conte) e a Scala Reale sul Canale Nazionale della Rai in squadra con il vincitore di quell'anno, Claudio Villa, e con Iva Zanicchi, battendo Gianni Morandi, Sandie Shaw e Dino.
Nel 1968 insieme ad Antoine entra in finale al festival di Sanremo con "La tramontana", brano molto fortunato che il cantante piacentino ha sempre riproposto nei suoi concerti. Seguono altri successi come "Caldo caldo", "Cin cin", "I tuoi capricci" e collaborazioni artistiche con diversi autori della canzone italiana. Critico musicale, Pettenati è autore di diversi libri sulla storia della musica leggera italiana tra cui "Quelli eran giorni - 30 anni di canzoni italiane" (Ricordi, con Red Ronnie); "Gli anni '60 in America" (Edizioni Virgilio); "Mina come sono" (Edizioni Virgilio); "Io Renato Zero" (Edizioni Virgilio); "Alice se ne va" (Edizioni Asefi). Nel 2018 era stata concessa a Pettenati la legge Bacchelli che prevede un assegno vitalizio di 24mila euro annui a favore di cittadini illustri, con meriti in diversi campi, che versino in stato di particolare necessità. (di Paolo Martini)
Parigi, 23 feb. (Adnkronos/Afp) - Tre persone, oltre al presunto autore, sono state arrestate per l'attacco mortale di ieri a Mulhouse, nell'est della Francia. Lo ha reso noto la Procura nazionale antiterrorismo. Il principale sospettato, nato in Algeria 37 anni fa, è stato arrestato poco dopo l'aggressione con coltello che ha ucciso un portoghese di 69 anni e ferito almeno tre agenti della polizia municipale.
Mosca, 23 feb. (Adnkronos/Afp) - "Il destino ha voluto così, Dio ha voluto così, se così posso dire. Una missione tanto difficile quanto onorevole - difendere la Russia - è stata posta sulle nostre e vostre spalle unite". Lo ha detto il presidente russo Vladimir Putin ai soldati che hanno combattuto in Ucraina, durante una cerimonia organizzata al Cremlino in occasione della Giornata dei Difensori della Patria.
Kiev, 23 feb. (Adnkronos/Afp) - Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha invocato l'unità degli Stati Uniti e dell'Europa per giungere a una "pace duratura", alla vigilia del terzo anniversario dell'invasione russa e sulla scia della svolta favorevole a Mosca presa da Donald Trump.
"Dobbiamo fare del nostro meglio per una pace duratura e giusta per l'Ucraina. Ciò è possibile con l'unità di tutti i partner: ci vuole la forza di tutta l'Europa, la forza dell'America, la forza di tutti coloro che vogliono una pace duratura", ha scritto Zelensky su Telegram.
Parigi, 23 feb. (Adnkronos/Afp) - Tre persone, oltre al presunto autore, sono state arrestate per l'attacco mortale di ieri a Mulhouse, nell'est della Francia. Lo ha reso noto la Procura nazionale antiterrorismo. Il principale sospettato, nato in Algeria 37 anni fa, è stato arrestato poco dopo l'aggressione con coltello che ha ucciso un portoghese di 69 anni e ferito almeno tre agenti di polizia municipale.
Beirut, 23 feb. (Adnkronos/Afp) - Decine di migliaia di persone si sono radunate per partecipare ai funerali di Hassan Nasrallah, in uno stadio alla periferia di Beirut. Molte le bandiere di Hezbollah e i ritratti del leader assassinato che ha guidato il movimento libanese, sostenuto dall'Iran, per oltre tre decenni. Uomini, donne e bambini provenienti dal Libano e da altri luoghi hanno camminato a piedi nel freddo pungente per raggiungere il luogo della cerimonia, ritardata per motivi di sicurezza dopo la morte di Nasrallah avvenuta in un massiccio attacco israeliano al bastione di Hezbollah a Beirut sud a settembre.
Mentre la folla si radunava, i media statali libanesi hanno riferito di attacchi israeliani in alcune zone del Libano meridionale, tra cui una località a circa 20 chilometri dal confine. L'esercito israeliano ha affermato di aver colpito nel Libano meridionale "diversi lanciarazzi che rappresentavano una minaccia imminente per i civili israeliani". Ritratti giganti di Nasrallah e di Hashem Safieddine (il successore designato di Nasrallah, ucciso in un altro attacco aereo israeliano prima che potesse assumere l'incarico) sono stati affissi sui muri e sui ponti nella parte sud di Beirut. Uno è stata appeso anche sopra un palco eretto sul campo del gremito Camille Chamoun Sports City Stadium, alla periferia della capitale, dove si svolgeranno i funerali dei due leader.
Lo stadio ha una capienza di circa 50mila persone, ma gli organizzatori di Hezbollah hanno installato decine di migliaia di posti a sedere extra sul campo e all'esterno, dove i partecipanti potranno seguire la cerimonia su uno schermo gigante. Hezbollah ha invitato alla cerimonia alti funzionari libanesi, alla presenza del presidente del parlamento iraniano, Mohammad Bagher Ghalibaf, e del ministro degli Esteri Abbas Araghchi. Quest'ultimo, in un discorso da Beirut, ha descritto i leader assassinati come "due eroi della resistenza" e ha giurato che "il cammino della resistenza continuerà".