Proseguono nel Mar Rosso gli attacchi degli Houthi alle navi in transito davanti alle coste dello Yemen e continuano anche i raid di risposta americani contro il gruppo armato. Tutto questo mentre l’Europa prepara la nuova missione Aspides. Gli attacchi degli Houthi “minacciano anche la nostra stabilità economica“, ha detto il ministro della Difesa, Guido Crosetto, in audizione alle commissioni Difesa di Camera e Senato. “Il Mar Rosso non è ancora un teatro di guerra, non nel senso classico, ma ne sta assumendo sempre di più le sembianze”, ha aggiunto.

Il portavoce militare del gruppo dei ribelli Houthi, Yahya Sarie, ha rivendicato mercoledì sera l’attacco contro una nave mercantile al largo delle coste dello Yemen sostenendo che si tratta di un cargo statunitense: “Le forze navali delle Forze Armate yemenite hanno effettuato un’operazione militare di qualità, prendendo di mira una nave commerciale americana (Koi) che si stava dirigendo verso i porti della Palestina occupata e utilizzando diversi missili navali appropriati che l’hanno colpita direttamente”, ha detto Saree che ha anche assicurato che “le forze armate yemenite affronteranno l’escalation americano-britannica con l’escalation e non esiteranno a condurre operazioni militari ampie e qualitative in risposta a qualsiasi follia britannico-americana contro il caro Yemen”. Infatti proseguono anche i raid Usa. Un cacciatorpediniere statunitense ha abbattuto sempre mercoledì sera “tre droni iraniani” e un missile balistico nel Golfo di Aden, secondo quanto annunciato dal Comando militare statunitense per il Medio Oriente (Centcom). “I ribelli Houthi sostenuti dall’Iran hanno lanciato un missile balistico antinave che è stato abbattuto dalla Uss Carney”, ha detto il Centcom in un comunicato. Poco dopo lo stesso cacciatorpediniere “ha abbattuto tre droni iraniani” che erano lì “vicino”, ha aggiunto Centcom senza specificare se i velivoli fossero armati o meno.

Un contesto che “minaccia anche la nostra stabilità economica”, ha dichiarato il ministro della Difesa, Guido Crosetto, in audizione alle commissioni Difesa, sottolineando le conseguenze delle azioni ostili in quell’area: “Un calo del 38% del traffico marittimo, l’aumento dei tempi di navigazione di 10-12 giorni, con costi quintuplicati ed il rischio di marginalizzazione dei porti del Mediterraneo“. Per questo L’Ue si muove definendo i dettagli della nuova missione Aspides nel mar Rosso. Il quartier generale sarà probabilmente in Grecia, a Larissa, annuncia Crosetto informando le commissioni parlamentari che l’Italia parteciperà alla missione con “almeno una nave per 12 mesi”. In più si sta valutando anche “l’invio di assetti aerei con compiti di sorveglianza e raccolta dati”.

“Se è vero, infatti, che gli Huthi hanno inizialmente dichiarato di voler soltanto colpire il traffico collegato a Israele ai suoi interessi, – ha detto Crosetto – successivamente hanno esteso gli attacchi a tutto il naviglio occidentale, non attaccando invece quello russo o cinese, eccezione non casuale. Negli ultimi due mesi sono stati perpetrati più di 30 attacchi“. Proprio la volontà degli Houthi di tutelare solo il traffico di Russia e Cina “crea uno squilibrio competitivo che impatterà in modo violento ed asimmetrico su di noi e sulle nostre economie”, ribadisce il ministro della Difesa. “È uno degli strumenti più efficaci con cui Mosca e Pechino perseguono l’obiettivo di prevalere slealmente nella competizione internazionale e di guadagnare nuove sfere di influenza rendendo insostenibile il confronto con l’Occidente”. “Per questo – ha concluso Crosetto – occorre agire subito con efficacia per affermare il diritto internazionale ed il libero transito delle merci”.

Sul fronte militare il ministro della difesa sottolinea che “gli interventi della coalizione angloamericana contro gli Houthi hanno portato al dimezzamento delle loro azioni, ma il gruppo yemenita è il più organizzato dell’entourage iraniano, molto più di Hezbollah”. Una milizia che ha “capacità propria di produzione di armi“: “Hanno resistito per anni agli attacchi di Arabia Saudita ed Emirati Arabi, valgono dieci volte Hamas“, ha concluso Crosetto.

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