Lo abbiamo visto con la storia di Marco, ragazzo transgender incinto di cui mi è sembrata abbastanza evidente l’inesistenza (e non perché non possano esistere ragazzi transgender incinti): durante questa battaglia ideologica contro le persone transgender, vedo continuamente pubblicate notizie non verificate. La notizia di Marco – con cui nessuno ha mai parlato – è stata strumentalizzata all’inverosimile per poi scomparire nel nulla quando anche Striscia la notizia su Canale 5 ha sostenuto che era poco credibile. A quel punto non serviva più. E si è passati allo step successivo.
Così stamattina ci svegliamo di nuovo con un bombardamento riguardo a una spifferata che il Ministero della Sanità avrebbe fatto ad Ansa Roma. L’agenzia affermava ieri sera che già stavano uscendo le prime indiscrezioni sul risultato dell’ispezione all’ospedale di Careggi. Notizie che dovevano arrivare al tavolo del Ministero della Sanità a metà febbraio ma che stamattina erano sui tavoli della colazione degli italiani che, tra una brioche e un cappuccino, si riempivano il cervello di notizie senza conferme. Gasparri e tutti hanno subito cavalcato l’onda perché: “Se lo ha detto Ansa…”. Ovviamente il Ministero della Salute è corso ai ripari e in una nota di poco fa afferma: “Si precisa che è ancora in corso la valutazione di tutti gli elementi… Al termine dell’istruttoria, gli uffici competenti trasmetteranno la relazione conclusiva”.
Era anche questo abbastanza ovvio, come – io credo – per Marco. Ciò nonostante senza controllo è partita la bambola contro il centro di affermazione di genere di Careggi. Ricordiamo, cosa che nessuno sottolinea mai, che nessun utente del centro dichiara di aver subito un danno a causa dei trattamenti, anzi semmai il contrario. Proprio ieri era uscito un comunicato di innumerevoli società scientifiche che sostenevano l’uso della triptorelina, dati e studi alla mano frutto di anni di studi e ricerche in tutto il mondo. E, guarda un po’, tempo qualche ora arriva la spifferata del non-si-sa-chi di turno sul risultato di una ispezione che però deve essere consegnato a metà febbraio.
Il nostro è ormai il paese del sentito dire a cui non importa cosa dicano l’Organizzazione Mondiale della Sanità o le società scientifiche o chi di quelle società scientifiche fa parte. Perché, mentre il mondo considera la dottoressa Fisher e la dottoressa Ristori dell’ospedale di Careggi esperte a livello mondiale sui percorsi di affermazione di genere, mentre tutte le riviste scientifiche pubblicano i loro studi e le loro ricerche, l’Italia le “ispeziona” e il giornalismo italiano le condanna a priori.
La malasanità dilaga, la sanità pubblica cade a pezzi, ma lo Stato ispeziona i centri di eccellenza sulla base di una ideologia che va contro tutte le evidenze scientifiche. Questo è un problema che riguarda tutti e tutte, non solo le persone transgender. Così, come per Marco, di articolo in articolo e di trasmissione in trasmissione ormai si sapevano quasi anche tutte le malattie esantematiche avute nell’infanzia, allo stesso modo anche in questo caso le quattro righe di Ansa arrivate da non si sa dove sono diventate paginate intere di scoop. Un giorno pare esista solo Careggi, un altro i centri sono addirittura 23. Poi spariscono. Poi ritornano. Chissà, magari le famiglie ne avevano uno sotto casa e non lo sapevano.
No, questo non è un putiferio in cui si scontrano Scienza e Politica (come se poi in un paese civile si potessero scontrare scienza e politica), come si sostiene sui giornali: questo è un Paese in cui la democrazia non abita più, in cui la scienza non conta, in cui la gente viene ritenuta scema.
Il punto però è che scemi e sceme non siamo.
Per fortuna quando si tira troppo la corda poi questa si spezza e sono convinta che questa nuova spruzzata di alcool sul fuoco con notizie a casaccio spacciate per vere avvenga perché chi ha messo in piedi questa battaglia si sta rendendo conto che non ha davanti un pubblico di sprovveduti e di famiglie che non sanno quali siano i loro diritti. Le famiglie ci sono eccome e gli alleati sono tanti, preparati, forti.
Si può anche gridare a gran voce una cosa falsa, ma questo non la renderà vera. E qualunque possa essere il risultato di tutta questa campagna di odio, che verrà debitamente denunciata nelle sedi opportune nazionali e internazionali, non potrà mai vincere a lungo termine, perché il mondo è andato avanti, i diritti esistono e negarli ormai non passa inosservato alla comunità internazionale.