La giovane mamma di ventinove anni con un bambino di un mese che si trovava nel carcere di Torino Lorusso e Cotugno è stata trasferita dal penitenziario all’Icam, l’istituto a custodia attenuata per madri detenute attiguo alla casa circondariale e dedicato proprio alle donne detenute con figli. II trasferimento è stato disposto la mattina del 3 febbraio in seguito all’ordinanza emessa dal Gip di Pistoia dopo che la direzione del carcere aveva richiesto lo spostamento all’autorità giudiziaria competente e individuando la struttura.

“Da subito la direzione dell’istituto aveva chiesto lo spostamento e immediatamente, già nella giornata di ieri, era stato individuato l’istituto di Custodia attenuata per detenute madri di Torino. Appena arrivato il provvedimento del giudice competente si è provveduto allo spostamento”, sottolinea ora un comunicato del ministero della Giustizia. A denunciare la presenza del neonato era stato il deputato di Alleanza Verdi Sinistra, Marco Grimaldi, che il 2 febbraio ha visitato il penitenziario dopo aver ricevuto una lettera dalla sezione femminile. Le detenute denunciavano condizioni di sovraffollamento e l’ingresso sempre più frequente di reclusi con patologie psichiatriche. Inoltre, parlavano di crescenti casi di minori entrati con le madri invece di essere ospitati in Icam o in altre strutture.

Oltre all’immediato intervento, Grimaldi ha chiesto al ministro Carlo Nordio “di riprendere il testo dell’ex proposta Siani-Serracchiani, che la sua maggioranza ha fatto cadere. L’obiettivo è che la madre e il figlio escano dal carcere il prima possibile e che la cosa non si ripeta”. Madre e figlio si trovavano nel penitenziario torinese dove la donna era stata condotta dopo l’arresto a Ventimiglia, pare per furto. La presenza di neonati nelle carceri, ha detto la responsabile Giustizia del Pd, Debora Serracchiani, “è figlia dalle illiberali e indegne norme del cosiddetto pacchetto sicurezza, che tuttavia non sono ancora in vigore. Il ministro Nordio spieghi come sia potuto accadere”. Della vicenda si occuperà ora anche il Garante Nazionale dei detenuti che ha annunciato una visita al carcere Lorusso e Cutugno già nelle prossime settimane dove, ha dichiarato, si rivolgerà alla direzione per fare chiarezza sull’accaduto.

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