Il cantautore intervistato dal "Corriere" commenta il recente dibattito che ha investito il modo di esprimersi della collega sul palco
Ospite de Il Tre nella serata dei duetti, Fabrizio Moro torna a Sanremo dopo averlo vinto nel 2007 tra i ‘Giovani’ e nel 2018 con Ermal Meta. A proposito di quell’esperienza, in un’intervista al Corriere svela: “Il ricordo più bello è proprio nei confronti di Ermal, lui aveva un po’ di paura su quel progetto, veniva da un momento molto fortunato, io gli proposi l’idea della canzone insieme e sentivo una grande responsabilità nei suoi confronti perché ho insistito tanto”.
Non mi avete fatto niente, questo il titolo del brano che il duo portò in gara, rischiò di essere squalificato per presunto plagio: “Lì mi sono sentito morire, pensavo che fosse tutta colpa mia; poi l’ho abbracciato durante la premiazione e gli ho sussurrato all’orecchio: vedi che mi dovevi dare retta” prosegue Moro, che riferisce di aver avuto diverse liti con il collega, oggi diventato una delle persone a cui tiene di più: “Con lui le litigate piottavano proprio… discutevamo sulle idee di arrangiamento, sul testo: lui ha un caratteraccio e io sono peggio di lui. In questo siamo simili, ora è una delle persone a cui voglio più bene, in lui ho trovato un fratello”.
A proposito di colleghi, interrogato sul modo di esprimersi artisticamente di Elodie, che negli ultimi mesi ha sollevato opinioni contrastanti, il cantautore osserva: “Ognuno può fare ciò che vuole, l’importante è che si esprima con delle belle canzoni. Se fra 10 anni i pezzi di Elodie rimarranno vorrà dire che ha fatto bene a mettersi in mutande“.