“Sembra di stare in un limbo: con il reddito di cittadinanza prendevo 335 euro al mese oltre alla pensione d’invalidità per vivere insieme a mia moglie. Adesso con l’assegno d’inclusione non so se e quanto prenderò”. Claudio è uno dei tanti milanesi che fino a dicembre ricevevano il reddito di cittadinanza. Ma con l’introduzione della nuova misura voluta dal governo Meloni vive sospeso in attesa di sapere se ne avrà diritto. E non è il solo. “Per tutto il mese di gennaio, ogni giorno avevamo la lista degli appuntamenti pieni” racconta al ilFattoQuotidiano.it il direttore del patronato Inca della Cgil Milano Daniele Bandi. Basta pensare che nella sola città metropolitana di Milano c’erano 23mila nuclei familiari che percepivano il reddito di cittadinanza. “Aspettiamo di vedere quanti di questi potranno accedere anche all’assegno – prosegue Bandi – ma ci aspettiamo una platea molto ridotta”. Se il trend nazionale sarà confermato si ipotizza che saranno “tra i 5 e i 7mila i percettori dell’assegno d’inclusione”. Una netta riduzione. E gli esclusi? “Noi stiamo provando a indirizzarli ai servizi sociali perché per queste persone non esiste una prestazione che sostituisca il reddito di cittadinanza – conclude Bandi – dunque sarà interessante vedere tra qualche mese gli effetti che ci saranno sui servizi sociali”.