di Dante Nicola Faraoni
Ha fatto scalpore il saluto romano dei nostalgici ad Acca Larentia. Queste manifestazioni non sono a mio avviso un pericolo reale per la democrazia. Il neo fascismo ha oggi altri canali di comunicazione per creare consenso ed è necessario comprendere dove si alimenta questa tendenza mentale negativa.
A parole tutti concordiamo che il fascismo è limitativo per lo sviluppo e il progresso sociale. Il fascismo e i suoi fratelli minori – nazionalismo, provincialismo, campanilismo, ecc. – per esprimersi devono essere alimentati da azioni, pensieri e parole che riportino queste tendenze sociali limitative. Il regno dove oggi si fa opinione sono i social, il web. Lì ti riservano gratuitamente una vetrina dove in teoria puoi dire la tua. Poi ci accorgiamo che non è così perché la tua opinione vale se il sistema di intelligenze artificiali che controlla il social le dà valore. Però, se paghi, in base al tuo investimento, le aziende di comunicazione proprietarie ti garantiscono la visibilità di post e inserzioni per migliaia, milioni di persone. Un servizio a pagamento per diventare influencer, oppure per promuovere prodotti e servizi. Se sei un politico puoi promuovere la tua immagine o la tua ideologia. A tutto ciò non c’è limite quindi chi ha milioni, miliardi da spendere può fare pubblicità illimitata.
La concorrenza non è regolamentata e la creazione di monopoli è la naturale conseguenza in questo gioco che fa comodo a chi paga per il servizio, ma anche ai proprietari dei social e delle piattaforme web che fanno enormi profitti. Ma quali sono i rischi quando sono i politici e i partiti a promuoversi? In Europa per la pubblicità politica sul web non vige nessuna normativa specifica. Se io ho bisogno di voti e sono un fascista basta non dichiararmi tale, ma posso creare la mentalità del fascista. Creo dei sentimenti di odio, paura, ipocrisia, violenza verbale e fisica, sessismo; discriminazione di razza, etnia, ceto sociale, contro qualcuno. Mentre costruisco ciò utilizzo vanità di linguaggio, senso di superiorità, narcisismo, egocentrismo, creo un contesto favorevole al pensiero unico: è “il marketing” del fascismo attuale. Se un gruppo di persone nella fase di discussione si abitua a questo linguaggio psicologicamente discriminante, la loro mente, nel processo espressivo, dipenderà da questi atteggiamenti. Il web vive nella totale maggioranza di questi linguaggi che distruggono l’integrità umana.
La storia ci insegna che i regimi totalitari, per acquisire il consenso, devono reprimere, soffocare gli alti valori umani per far prevalere la propria supremazia che oggi corrisponde al possedere ricchezza materiale. Nei social non è la maggioranza che esprime questa tendenza? La mente ha un’inclinazione naturale a degradarsi, scorre più facilmente verso il basso che verso l’alto; prendere coscienza prevede un percorso importante che impegna parti profonde del nostro essere. E’ più facile imporre un linguaggio discriminatorio, sfruttando il malessere sociale; è una forma di sfruttamento psico-economico.
Nelle società fasciste non si venera il proprio sfruttatore? Ipotizziamo che le lobby amiche di D. Trump, G. Meloni, J. Milei, dei leader di estrema destra investano miliardi sui social per sostenere le campagne elettorali, la loro popolarità aumenterebbe. Se la “destra global” promette a Meta, Google o Microsoft di non far pagare le tasse, di rimando favorire chi contribuisce ai propri profitti, non si rifiuta mai! Il web in un’unica mossa genera fascismo politico, fascismo economico e fascismo culturale! Qui non è lo strumento che viene giudicato ma le menti e i manovratori che ci sono dietro e che impongono la loro visione ideologica: il profitto. La democrazia, la cultura i valori universali, le Costituzioni, i trattati Ue, la Carta Onu dove son andate a finire?
Oscurantismo come strategia del consenso è il fine ideologico dei cosiddetti anarco-capitalisti o turbo-capitalisti – cioè quelli che un tempo chiamavamo fascisti.