Ma stando alla confessione dell’ex Nar, Emanuela non avrebbe subito la stessa strada, “Perché c’era qualcosa in preparazione di più grande. Quella stessa sera, dice di aver chiamato la sala stampa vaticana, come gli era stato detto, per cercare il segretario di Stato Agostino Casaroli che però non c’era, era in Polonia e comunicargli che Emanuela Orlandi era stata presa”, ha aggiunto Orlandi. Che è quanto emerso anche dalle inchieste del compianto Andrea Purgatori che di questa telefonata aveva raccontato in una delle ultime puntate di Atlantide, quella del 19 aprile del 2023. Poi, l’uomo, all’epoca un ragazzino, sarebbe stato richiamato a luglio, perché le richieste dei ricattatori erano state soddisfatte. Quando Poletti è morto, quest’uomo è stato richiamato in Italia.
“Da quel momento, da quando è morto Poletti, di Emanuela non è più interessato a nessuno”, avrebbe detto l’uomo a Pietro. Il cardinale Poletti è morto nel 1997. Macabra coincidenza, il 1997 nei sopracitati cinque fogli della nota spese è anche l’anno del “disbrigo delle pratiche finali” che lasciano pensare a una sepoltura che, per quanto si legge sai cinque fogli, sarebbe avvenuta in Vaticano. Questo ci riporta alle conversazioni su whattsapp da cui è ripartito tutto: in cui persone vicine a Papa Francesco, nel 2014, parlavano di una cassa con oggetti o documenti, riferiti ad Emanuela, da spostare da un posto all’altro e da consegnare al cardinale Abril, arciprete di Santa Maria Maggiore. Secondo quanto detto da queste persone, di cui Pietro avrebbe fatto i nomi al procuratore del tribunale Vaticano Alessandro Diddi che però ancora non le ha convocate, questa cassa sarebbe stata spostata e depositata nei sotterranei della Basilica di Santa Maria Maggiore. Se effettivamente a Santa Maria Maggiore troveranno il muro indicato da questa persona e dietro a questo muro c’è questa cassetta, si apre uno scenario nuovo sul dopo 40 anni.