Lo scambio di colpi in Siria e Iraq tra Stati Uniti e le milizie filo-Iran sparse nella regione fa registrare un nuovo attacco a una base militare americana. Un drone, secondo quanto riferito dall’Osservatorio siriano per i diritti umani, ha colpito nella notte l’avamposto Usa uccidendo cinque combattenti curdi. “Cinque membri delle Forze Democratiche Siriane a guida curda sono stati uccisi e circa 20 sono rimasti feriti da un attacco con droni dopo la mezzanotte sul campo petrolifero di Al-Omar“, la più grande base della coalizione guidata dagli Stati Uniti in Siria, ha detto Rami Abdel Rahman, capo dell’Osservatorio. In un comunicato, la “Resistenza islamica” in Iraq ha rivendicato la responsabilità dell’attacco.

La base americana è stata pensata per proteggere quello che è il più importante sito petrolifero siriano, minacciato come molti altri nell’area di Deir Ezzor, al confine con l’Iraq, dai miliziani dello Stato Islamico fin dal 2014. A difesa dei giacimenti sono stati impiegati anche miliziani curdi che collaborano con gli Stati Uniti nella lotta ai gruppi islamisti ribelli nel Paese. Oggi, però, gli attacchi arrivano anche dalle forze fedeli a Teheran che da metà ottobre a oggi hanno sferrato più di 100 attacchi contro le basi militari Usa nella regione.

Intanto, le milizie filo-Iran si stanno riorganizzando e hanno cominciato a trasferire le loro postazioni dopo i ripetuti attacchi americani e israeliani contro le loro basi nella Siria orientale, al confine con l’Iraq.

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