La protesta dei trattori arriva alle porte di Roma e promette di invadere la capitale entro la prossima settimana. Sono centinaia gli agricoltori che a bordo dei loro mezzi si stanno radunando intorno alla città arrivando da diverse regioni italiane, mentre i cortei locali vanno avanti. “Da giovedì inizierà la mobilitazione. I nostri mezzi confluiranno in diversi punti di raccolta attorno alla capitale e la settimana prossima ci sarà una grande manifestazione a Roma”, ha annunciato Danilo Calvani, l’ex leader dei Forconi ora a capo del movimento “Cra Agricoltori traditi”. “Dobbiamo ancora stabilire i dettagli – ha aggiunto dopo un incontro in questura – ma probabilmente faremo un corteo anche con trattori”.
Un primo contingente di agricoltori, con una decina di mezzi, si è posizionato da lunedì mattina sulla via Nomentana, appena fuori dal Grande Raccordo Anulare. I punti di raccolta, in via di definizione, saranno a Torrimpietra, Civitavecchia, Fiano e Albano. Durante la giornata sono arrivati altri 300-400 trattori dalla Val di Chiana e dall’Umbria ed entro giovedì pomeriggio dovrebbero confluire, secondo le stime del movimento, circa 1.500 trattori da varie parti d’Italia. Già in giornata sono partiti da Pisa, scortati dalla Digos, una quarantina di mezzi da Pisa che fin dallo scorso martedì erano in presidio a Cascina.
Le proteste intanto vanno avanti da Sud a Nord. In Calabria un gruppo di manifestanti sta attuando un presidio a Pizzo, nelle vicinanze dello svincolo autostradale. Un presidio è stato allestito anche allestito all’esterno del casello A1 di Santa Maria Capua Vetere dai contadini campani, alcune centinaia di agricoltori e allevatori, arrivati non solo dal Torinese, ma anche da altre province del Piemonte, stanno manifestando di fronte all’interporto Sito, a Rivoli, accanto alla tangenziale del capoluogo piemontese. Trattori di protesta in marcia anche a Piacenza: circa 170 mezzi hanno percorso diverse strade della provincia prima di confluire nel parcheggio dello Stadio Garilli.
In 500, giunti da tutto il Veneto a bordo dei loro mezzi, hanno “invaso” il centro di Rovigo. Più di cento trattori, secondo le forze dell’ordine, hanno attraversato lunedì mattina il centro di Nardò, paese in provincia di Lecce. Prosegue a oltranza ormai da sei giorni la protesta davanti al porto di Cagliari per gli agricoltori e i pastori sardi che da martedì scorso, con i loro trattori, occupano lo spazio davanti al varco Dogana. Situazione simile nel porto di Manfredonia, in provincia di Foggia. Due proteste di agricoltori con i trattori nelle Marche, nelle zone esterne ai caselli di Pesaro e Porto San Giorgio (Fermo): la protesta, senza mobilitazione decisa da sigle sindacali, ha causato qualche disagio e file sulle strade limitrofe all’A14 nel Pesarese e sulla Statale nel Fermano.
Cronaca
La protesta dei trattori alle porte di Roma: “Un corteo dentro la città la prossima settimana”
La protesta dei trattori arriva alle porte di Roma e promette di invadere la capitale entro la prossima settimana. Sono centinaia gli agricoltori che a bordo dei loro mezzi si stanno radunando intorno alla città arrivando da diverse regioni italiane, mentre i cortei locali vanno avanti. “Da giovedì inizierà la mobilitazione. I nostri mezzi confluiranno in diversi punti di raccolta attorno alla capitale e la settimana prossima ci sarà una grande manifestazione a Roma”, ha annunciato Danilo Calvani, l’ex leader dei Forconi ora a capo del movimento “Cra Agricoltori traditi”. “Dobbiamo ancora stabilire i dettagli – ha aggiunto dopo un incontro in questura – ma probabilmente faremo un corteo anche con trattori”.
Un primo contingente di agricoltori, con una decina di mezzi, si è posizionato da lunedì mattina sulla via Nomentana, appena fuori dal Grande Raccordo Anulare. I punti di raccolta, in via di definizione, saranno a Torrimpietra, Civitavecchia, Fiano e Albano. Durante la giornata sono arrivati altri 300-400 trattori dalla Val di Chiana e dall’Umbria ed entro giovedì pomeriggio dovrebbero confluire, secondo le stime del movimento, circa 1.500 trattori da varie parti d’Italia. Già in giornata sono partiti da Pisa, scortati dalla Digos, una quarantina di mezzi da Pisa che fin dallo scorso martedì erano in presidio a Cascina.
Le proteste intanto vanno avanti da Sud a Nord. In Calabria un gruppo di manifestanti sta attuando un presidio a Pizzo, nelle vicinanze dello svincolo autostradale. Un presidio è stato allestito anche allestito all’esterno del casello A1 di Santa Maria Capua Vetere dai contadini campani, alcune centinaia di agricoltori e allevatori, arrivati non solo dal Torinese, ma anche da altre province del Piemonte, stanno manifestando di fronte all’interporto Sito, a Rivoli, accanto alla tangenziale del capoluogo piemontese. Trattori di protesta in marcia anche a Piacenza: circa 170 mezzi hanno percorso diverse strade della provincia prima di confluire nel parcheggio dello Stadio Garilli.
In 500, giunti da tutto il Veneto a bordo dei loro mezzi, hanno “invaso” il centro di Rovigo. Più di cento trattori, secondo le forze dell’ordine, hanno attraversato lunedì mattina il centro di Nardò, paese in provincia di Lecce. Prosegue a oltranza ormai da sei giorni la protesta davanti al porto di Cagliari per gli agricoltori e i pastori sardi che da martedì scorso, con i loro trattori, occupano lo spazio davanti al varco Dogana. Situazione simile nel porto di Manfredonia, in provincia di Foggia. Due proteste di agricoltori con i trattori nelle Marche, nelle zone esterne ai caselli di Pesaro e Porto San Giorgio (Fermo): la protesta, senza mobilitazione decisa da sigle sindacali, ha causato qualche disagio e file sulle strade limitrofe all’A14 nel Pesarese e sulla Statale nel Fermano.
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Meloni: “Serve un vertice Usa-Ue-alleati”. Da Tusk a Macron, i leader europei schierati con Kiev
Roma, 1 mar (Adnkronos) - "Caro presidente, le immagini dello scontro di ieri alla Casa Bianca hanno suscitato angoscia in tutto il mondo, cambiando nei fatti i connotati della politica estera e del quadro internazionale". Inizia così la lettera che Davide Faraone ed Enrico Borghi, capigruppo di Italia viva alla Camera e al Senato, hanno inviato ai presidenti dei due rami del Parlamento Lorenzo Fontana e Ignazio La Russa per chiedere che la premier Meloni riferisca in aula.
"Un fatto politico di primaria grandezza, che interpella da vicino tutte le coscienze, che provoca inquietudini in ampi settori dell’opinione pubblica e e che esige una riflessione politico-istituzionale nel luogo naturale della nostra democrazia, il Parlamento", proseguono.
"All’indomani del vertice che si terrà a Londra domani e prima del Consiglio dell’Unione Europa straordinario del 6 marzo sull’Ucraina è inevitabile ed improcrastinabile che la Presidente del Consiglio venga a riferire nelle Aule di Camera e Senato, al fine di svolgere la naturale funzione di indirizzo che la nostra Costituzione attribuisce alle Camere", chiedono gli esponenti di Iv.
(Adnkronos) - "È in gioco il futuro dell’Unione e la centralità del Parlamento non può essere messa in discussione. Ti chiedo quindi di farti portavoce presso la Presidenza del Consiglio perché a partire da lunedi la Presidente del Consiglio venga a riferire in Aula nel quadro di un dibattito che si rende di ora in ora sempre più indispensabile”, concludono Faraone e Borghi.
Roma, 1 mar (Adnkronos) - "Se il provvedimento sarà fatto bene siamo pronti a votarlo in aula". Lo dice Matteo Renzi, al 'Foglio', sulla provvedimento sul nucleare votato ieri dal Cdm. "Siamo a favore del nucleare da sempre ma visti i precedenti qualche dubbio c'è. Noi non dimentichiamo che su questi temi la premier Meloni e una bandieruola", spiega il leader di Iv.
"Non prendiamoci in giro. Riaprire il dibattito sul nucleare, in piena emergenza bollette, è la classica mossa da influencer”, prosegue Renzi che poi spiega: "Sul Tap mi contestava in Puglia e meno male che abbiamo retto. In Abruzzo mi attaccava sulle trivelle. E’ successo anche sul petrolio in Basilicata, a Piombino con il rigassificatore. Stesso discorso per il termovalorizzatore, da Roma alla Toscana".
"Per avere energia – prosegue – serve un mix e invece Meloni ha sempre detto no a tutto. Ovunque. Comunque se ora ha cambiato idea, bene. Ma per pagare le bollette il mese prossimo servono risorse vere, non le poche stanziate oggi".
Roma, 1 mar (Adnkronos) - "Con l'attuale maggioranza ci sono distanze molto forti, che non prevedo si possano attenuare. Sul premierato, dico solo questo: nel mondo già girano troppi comandi solitari, che creano disordine e pericoli. I primi giorni di Trump, in questo senso, sono tremendi". Lo dice Goffredo Bettini, dirigente nazionale del Pd, all''Unione sarda' in occasione della partecipazione alla Scuola di formazione politica dei Riformatori Sardi.
"Sulla giustizia, ho una posizione molto personale. Sono figlio di un avvocato penalista repubblicano. Il garantismo e il rispetto umano delle persone, anche se colpevoli, mi scorre nel sangue. Detto questo, il clima generale che si è creato contro l'esercizio della legalità pare a me molto inquietante", aggiunge Bettini.
Roma, 28 feb. (Adnkronos) - "Il bullismo di Stato di Trump&Vance nei confronti di Zelensky rappresenta il punto più basso della storia degli Usa. Il mondo libero e l’Europa agiscano senza tentennamenti: non è più tempo di giocare a nascondino e anche per Giorgia Meloni è il momento di dire da che parte sta". Lo scrive la vicepresidente del Parlamento Ue, Pina Picierno, sui social.
Roma, 28 feb. (Adnkronos) - “Dopo quanto di inaudito è accaduto oggi nello studio ovale della Casa Bianca e il trattamento profondamente ingiusto riservato da Trump e Vance nei confronti del Presidente Zelensky, occorre che la Ue e l’Italia, con misura ma con assoluta fermezza, ribadiscano il sostegno pieno e leale all’Ucraina che si difende dall’aggressione putiniana". Lo afferma il deputato di +Europa, Benedetto Della Vedova.
"Se Trump abdica al ruolo americano di difesa della democrazia e della libertà di una paese sovrano e democratico, forse pensando che l’Ucraina sia lontana dai confini americani, l’Europa non può sottrarsi. Ne va del nostro futuro, del futuro della nostra sovranità. A questo punto, però, la presidente Meloni non potrà sottrarsi dal confronto con il Parlamento per chiarire qual è la posizione del suo governo, visto che sostiene giustamente la resistenza ucraina, ma che contemporaneamente cerca di coltivare un rapporto privilegiato con Trump”.
Milano, 28 feb. (Adnkronos) - La denuncia presentata dalla difesa di Fares Bouzidi - l'amico alla guida dello scooter su cui è morto Ramy Elgaml - ha come conseguenza (come atto dovuto) l'apertura di un fascicolo 'parallelo' in procura a Milano che vede come indagati i due carabinieri alla guida dell'auto protagonista dell'inseguimento dello scorso 24 novembre lungo le strade del centro di Milano.
Da quanto si apprende il militare alla guida è indagato di lesioni e falso, solo di falso deve rispondere il collega che viaggiava sulla stessa gazzella. Entrambi hanno firmato il verbale in cui hanno dichiarato che non c'è stato nessun urto tra l'auto di servizio e lo scooter.
La procura - dopo la relazione cinematica che dovrà ricostruire le fasi dell'incidente attesa per la prossima settimana - dovrà quindi decidere quale strada percorrere: l'altro fascicolo vede indagati per omicidio stradale Fares e il carabiniere alla guida, una tesi (in contrasto con il fascicolo sulle lesioni) che ipotizza una responsabilità del ventiduenne nell'incidente avvenuto in zona Corvetto, all'incrocio tra via Ripamonti e via Quaranta.
Roma, 28 feb. (Adnkronos) - "Conosco bene la questione dell’energia nucleare, molti giornalisti mi stanno incalzando per avere un parere critico sul ddl approvato dal Consiglio dei ministri questa mattina. Ho sempre detto e pensato che nessuno può porre limiti alla ricerca sul nucleare sostenibile e questo provvedimento la garantisce. Sarà secondo me più difficile giungere al micro nucleare da fissione che più razionalmente alla fusione, che invece risolve più problemi di quanti ne crei. Ma non possiamo dare noi il verdetto, staremo a vedere cosa ci riserverà la scienza". E' quanto dichiara il vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli di Fratelli d'Italia.
"Il ddl è gravido di vincoli di sicurezza, è un testo completo e molto rispettoso della salute dei cittadini, cita perfino il rispetto dell’art. 9 della Costituzione sulla tutela del paesaggio. Se fosse stato applicato per parchi fotovoltaici ed eolici oggi non produrremmo un solo kw da queste fonti. Tutti auspichiamo che ci sia una strada possibile per avere energia pulita, sovrana, rinnovabile, programmabile, immediatamente disponibile, ad alto potenziale e a basso costo. E non è un sogno. Questa energia esiste ed è l’idroelettrico".
"Da un lato negoziando in Europa, per espungere la messa a gara della gestione dei nostri bacini idrici primari dalle condizionalità del Pnrr volute da Draghi, dall’altro recuperando almeno il 35% dell’acqua piovana (siamo al 4%), investendo sulla manutenzione dei grandi bacini idrici, sulla riattivazione di quelli dismessi nonché sullo sviluppo di un micro idroelettrico a conduzione forzata che appare molto più concreto e tempestivo degli Smr. L’acqua è pragmaticamente il presente, da cui possiamo trarre il 40% del nostro fabbisogno di energia prodotta, risorsa italiana e pulita con cui alimentare anche l’industria pesante, superando il gas e invertendo la tendenza. Sul futuro si vedrà, senza pregiudizi".