Il capo degli investigatori della procura del Belgio mette in dubbio l’attendibilità dell’ex eurodeputato Pier Antonio Panzeri, diventato il collaboratore principale del Qatargate. Nuovo colpo di scena nell’inchiesta sulle presunte mazzette che sarebbero state versate dal Marocco e dal Qatar nel cuore delle istituzioni comunitarie. Nei documenti depositati oggi dalla difesa di Francesco Giorgi, uno dei principali indagati dell’indagine, ci sono anche alcuni audio di Ceferino Alvarez-Rodriguez, primo ispettore dell’Ufficio centrale per la repressione della corruzione. “Non crediamo a niente di quello che dice“, sostiene riferendosi a Panzeri. “Sappiamo benissimo che ci sta prendendo in giro. Ma esploderà tutto. Devi essere pazzo per avere fiducia nella giustizia oggi. Avrò fiducia nella giustizia il giorno in cui giudici e pm non saranno nominati politicamente“, continua il poliziotto nell’audio registrato da Giorgi durante una conversazione intrattenuta a maggio.
Il riesame dell’istruttoria – Il contenuto della registrazione, pubblicata dal Corriere.it e poi dall’agenzia Ansa, è stato inviato via mail al procuratore federale, Raphael Malagnini, alla giudice istruttrice Aurélie Déjaiffe, e agli avvocati delle parti coinvolte. La registrazione è stata messa agli atti nel quadro del maxi-riesame dell’istruttoria avviata nel settembre scorso e destinata a chiudersi a giugno. I giudici dovranno fare chiarezza sul ruolo svolto dai servizi segreti e dalla polizia nelle indagini, sulla presunta incompatibilità dell’ex giudice istruttore Michel Claise, costretto a fare un passo indietro per sospetto conflitto d’interessi prima di lasciare la magistratura e candidarsi alle elezioni in Belgio, sull’attendibilità dell’ex eurodepitato Panzeri, considerato il regista delle manovre corruttive nel cuore del Parlamento Ue. Il politico italiano ha accettato di collaborare con gli investigatori, patteggiando un anno di carcere: sulle cui dichiarazioni si regge parte dell’ipotesi accusatoria.
L’audio dell’ispettore capo – Nel memorandum firmato il 17 gennaio 2023 con la procura federale del Belgio, Panzeri si è impegnato a “rendere dichiarazioni sostanziali, rivelatrici, veritiere e complete”. I documenti depositati agli atti sono stati consegnati dal legale di Giorgi, Pierre Monville, anche ai deputati della commissione Giuridica del Parlamento europeo. La conversazione registrata risale al 3 maggio scorso, quando Giorgi si trovava in custodia cautelare sotto sorveglianza elettronica dopo due mesi passati in carcere. La settimana precedente l’ex assistente di Panzeri aveva subito un’ispezione da parte dell’ispettore capo Alvarez-Rodriguez, accompagnato da due agenti della polizia: era stato sequestrato il portatile di Giorgi sul quale erano salvate le sue note difensive. Il poliziotto si è presentato di nuovo senza preavviso nell’appartamento di Giorgi per restituirgli un telefono cellulare sequestrato. “Non siamo stupidi”, diceva il capo degli investigatori durante lo scambio registrato dal compagno dell’ex vicepresidente del Parlamento Ue, Eva Kaili, finita a sua volta al centro dell’inchiesta.
“La giustizia è mossa dai politici” – Alvarez-Rodriguez sosteneva di non credere alle parole dello stesso Giorgi e di Panzeri: “Abbiamo detto ok, vogliamo giocare, giochiamo, abbiamo fatto la stessa cosa con Panzeri. Non pensare che, poiché dice delle cose e lo filmiamo, gli crediamo”. In un altro passaggio Alvarez-Rodriguez aggiunge che “non bisogna avere fiducia nella giustizia. Qualunque sia il Paese e qualunque sistema giudiziario esso sia, non c’è giustizia. Non ho fiducia nella giustizia perché la giustizia è mossa da fili, dai politici. Non ho fiducia nella politica, non ho fiducia nell’Unione europea e non ho fiducia nei funzionari europei”. Nell’audio Giorgi replica al poliziotto, criticando i “metodi” dell’indagine, a partire dal sequestro dei suoi manoscritti difensivi, assimilabili secondo l’indagato a “un’intimidazione” e a quanto avveniva “negli anni ’90 in Italia con Mani Pulite“. Alvarez-Rodriguez, però, difende la legalità del sequestro delle note difensive. Ma poi aggiunge che “bisogna essere pazzi per avere fiducia nella giustizia oggi”, citando anche la nomina politica “dell’ex procuratore federale” di Bruxelles.
“No comment” dalla procura – Dalla procura federale del Belgio è arrivato un secco no comment sulla notizia dell’audio dell’investigatore capo. “Non faremo alcun commento, l’audio sarà utilizzato nel quadro dell’esame della regolarità dell’istruzione, che si concluderà a maggio”, ha detto il portavoce della procura, Eric Van Duyse, interpellato dall’agenzia Ansa. Secondo il portavoce “l’approccio dell’avvocato di Giorgi è già discutibile, non vogliamo entrare in questo gioco. Lasciamo che sia la Camera d’accusa a decidere”. Il riferimento è per la Corte d’appello responsabile del riesame di tutta l’indagine.