Da anni in Italia si discute del sito unico per le scorie nucleari. In Sardegna c’è una campagna elettorale in corso, il 25 febbraio si voterà per eleggere il Presidente della Giunta Regionale. Riguardo la collocazione in Sardegna del sito unico per le scorie nucleari italiane tutto però è scritto. Tutto sembra già scritto.
Come riportato, tra gli altri, da Mauro Pili qualche giorno fa sull’Unione Sarda, mercoledì scorso il Senato della Repubblica ha approvato una legge che prevede che, scavalcando qualunque autorità, il Ministero della Difesa possa autoproporsi per ospitare il sito unico delle scorie nucleari dell’Italia in uno dei poligoni che sono sotto la sua gestione. Considerato che in Sardegna sono dislocati il 65% dei poligoni nazionali, e che l’isola ha le caratteristiche fisiche e demografiche che a Roma più aggradano, il futuro è scritto. Quando lo farà? Entro il 13 marzo. Qualche settimana dopo le elezioni. Il termine ultimo per esprimersi è stato volutamente posticipato.
Il sito unico di deposito delle scorie nucleari in Sardegna ha una valenza in sé e per ciò che rappresenta. La valenza in sé riguarda i pericoli e la decisione che uno sviluppo autocentrato su ciò che siamo e produciamo non è in discussione. Ciò che rappresenterebbe è ancora più chiaro: la Sardegna diventerebbe definitivamente la sede di tutte le servitù dello Stato italiano.
Il candidato del centrodestra, Paolo Truzzu, sta incentrando la sua campagna elettorale sul dialogo positivo con il “governo amico”, sul “nessuno slogan”, che vuole dire “nessun programma”. Non partecipa ai confronti con gli altri candidati, cerca di non esprimersi su nulla.
Bisogna fermare questo mix che sarebbe la morte della Sardegna. L’unico che lo può fare è Renato Soru.
Bisogna far partecipare al voto chi non vota.
Bisogna fare arrabbiare e ragionare tutte le sarde e i sardi che non vogliono andare a votare.
Bisogna dire a tutte le sarde e sardi che vogliono votare Truzzu, per convinzione o perché magari hanno un debito con un candidato con quella coalizione, o hanno un favore promesso: “sei sicuro?”.
Renato Soru introduca questo tema nella campagna elettorale. Con forza.
Paolo Truzzu deve giurare che non permetterà mai, a costo di compiere atti di insubordinazione istituzionale, che in Sardegna sia localizzato il deposito unico delle scorie nucleari.
La stessa cosa faccia Alessandra Todde.
Si trovi il modo di fare una dichiarazione congiunta, dei quattro candidati alla Presidenza, che sia chiara e sia recapitata a Roma. Se serve, per una sera si blocchi la campagna elettorale e si facciano manifestazioni congiunte, in ogni paese e in ogni città della Sardegna, per mandare un chiaro messaggio a Roma.
Chi non va a votare venga contattato da chi va a votare.
In questi giorni, giustamente, l’energia è al centro della campagna elettorale, perché le realtà è che si vuole realizzare una gigantesca forma di sfruttamento, che porta ricchezza a imprese straniere e del nord Italia, e fame in Sardegna. C’è addirittura chi sostiene che il “decreto Draghi” non esiste .
Insieme a questo tema, si incateni Truzzu alle proprie responsabilità sul deposito unico delle scorie nucleari. Lo deve innanzitutto ai suoi elettori. Se non lo farà, i suoi elettori reagiscano. E reagiscano tutti coloro i quali non vanno a votare.