Continua l’ostruzionismo dei manager di Acciaierie d’Italia, espressione del socio privato ArcelorMittal, sull’ex Ilva. La società che gestisce gli impianti – secondo quanto si apprende da fonti vicine al dossier – non starebbe fornendo le informazioni necessarie alla Sace per attuare il salvataggio delle imprese dell’indotto, come previsto dalle norme del decreto legge predisposto dal governo.
I dati servono per rendere operativo l’intervento di Sace e di Mediocredito Centrale così come indicato dalle norme messe a punto del governo al fine di garantire i crediti delle aziende quando scatterà l’amministrazione straordinaria, sempre più vicina vista la pronuncia del Tribunale di Milano sulla possibilità che Invitalia, socio pubblico di minoranza, la richieda al ministero delle Imprese.
La posizione dei vertici di AdI – stando a quanto apprende Il Fatto Quotidiano – avrebbe provocato l’irritazione del governo, poiché segue anche l’indisponibilità nei confronti dei dati richiesti dai commissari di Ilva in amministrazione straordinaria durante l’ispezione di venerdì. I commissari avevano richiesto i numeri della produzione e delle materie prime disponibili, ma da Acciaierie d’Italia è arrivato un niet sostenendo che quei dati sarebbero una prerogativa del Consiglio di amministrazione.