Ormai da molti anni gli artisti in gara a Sanremo si affidano alle sapienti mani dei loro fidati consiglieri di stile che hanno il compito di esaltare, con i look scelti, non solo la personalità dei cantanti, ma anche l'essenza delle loro canzoni
Manca sempre meno all’inizio del Festival di Sanremo, dal 6 al 10 febbraio, e in tantissimi si stanno già chiedendo quali abiti indosseranno i cantanti in gara. Perché ammettiamolo, oltre alla curiosità sui brani che proporranno sul palco dell’Ariston, anche gli outfit indossati dagli artisti hanno la loro importanza. Il Festival di Sanremo ormai non è solo una gara canora, ma anche una sfilata di moda tanto che stesso gli artisti sono più ricordati per i look che hanno indossato sul palco che non per la canzone che hanno presentato. Sicuramente alcuni di loro sceglieranno look più trasgressivi, altri punteranno invece sulla semplicità, senza dimenticare qualche sorpresa inaspettata. E in questo, saranno proprio i loro stylist a giocare un ruolo fondamentale. Ormai da molti anni gli artisti in gara a Sanremo si affidano alle sapienti mani dei loro fidati consiglieri di stile che hanno il compito di esaltare, con i look scelti, non solo la personalità dei cantanti, ma anche l’essenza delle loro canzoni. Diventa quindi doveroso ricordare gli outfit più iconici visti a Sanremo negli ultimi anni frutto del lavoro creativo di stylist diventati famosi almeno quanto i loro clienti. Nomi come quelli di Nick Cerioni, Susanna Ausoni, Lorenzo Posocco, Ramona Tabita, Simone Folli, Silvia Ortombina, Rebecca Bagnini e Simone Furlan, dialogando con i marchi più prestigiosi della moda contemporanea, hanno contribuito con la loro visione creativa a portare anche al successo e agli onori della cronaca sia gli artisti che le loro performance.
Spicca per il coraggio, l’azzardo e i messaggi politici più o meno velati Nick Cerioni, stylist di fama internazionale che nel suo portfolio clienti ha nomi importanti come Jovanotti, Laura Pausini, Maneskin, Paola e Chiara e Achille Lauro. Con Sanremo 2020 il grande pubblico inizia a conoscerlo, dopo che Achille Lauro sale sul palco con un lungo mantello di cui in breve tempo si libera per mostrare il corpo che sembra nudo. Il look e il plateale gesto di spogliarsi sono la prima tappa di un racconto, dedicato alla diversità, alla ribellione, alla libertà di essere sé stessi. Da San Francesco alla Marchesa Casati, da David Bowie a Elisetta I, dalle tutine di strass ai completi gessati, dalle piume ai trucchi di scena colorati, dalle parrucche cotonate a una maschera di perle: con Me ne frego e i look nati dal dialogo creativo tra Alessandro Michele, allora direttore creativo di Gucci e Cerioni, l’Ariston si trasforma in una galleria di arte performativa e sperimentale. Maschile e femminile si intersecano in una serie di ensembles che scardinano le regole di un palco fino ad allora dominato da un finto perbenismo di natura borghese. Lauro e le sue performance diventano l’argomento preferito di cui parlare.
L’anno successivo la stessa squadra formata da Michele, Cerioni e Lauro ritorna all’Ariston, questa volta con quattro tableau vivant che mostrano non solo le diverse sfaccettature del cantante e il suo camaleontico talento, ma soprattutto un inno alla libertà e alla individualità. Citazioni allegoriche che attingono dal punk, dalla pop music e dal glam rock che diventano un progetto stilistico tramite cui Cerioni dimostra che con gli abiti è finalmente possibile raccontare qualcosa e ispirare le persone. Tutto questo riesce a farlo presentando a milioni di telespettatori – e quindi uscendo dalla ristretta cerchia del mondo della moda – le sue narrazioni visuali che culminano con la scelta di far indossare a Orietta Berti un abito con grosse conchiglie applicate sul seno o nei look supersexy dei Maneskin o nel consacrare il ritorno al Festival di Paola e Chiara che si presenteranno sul palco con lunghe tuniche in Swarovski di Dolce e Gabbana.
Storica stylist di Elisa e Mahmood, Susanna Ausoni da anni cura i look dei grandi protagonisti della musica e dello spettacolo italiano. Non c’è un Sanremo in cui Ausoni non vesta più di un concorrente. Suo lo styling dei look con cui Mahmood è apparso con un completo Burberry by Riccardo Tisci con gonna plissettata e ha trionfato l’anno successivo al fianco di Blanco, con il brano “Brividi”. Per l’occasione Ausoni aveva puntato su completi classici di Prada, Ann Demeulemeester, Fendi e ancora Burberry. Ausoni ha curato lo styling de La Rappresentante di Lista nel 2021, anno in cui la cantante del duo, Veronica Lucchesi, apparì sul palco con un immenso e meraviglioso abito bianco della linea alta moda di Valentino. Abito che, come Ausoni confessò, fu conservato in una stanza d’hotel appositamente presa per contenere il gigantesco vestito. La stylist ha anche contribuito alla trasformazione di due grandi regine della musica italiana: Elisa che si è classificata seconda all’edizione sanremese del 2023 in un candido abito di Valentino e la splendida Noemi fasciata in un abito d’archivio di Dolce Gabbana nel 2021 e super eterea e sensuale in Alberta Ferretti nel 2022.
Ma i look più sexy e inaspettati sono sicuramente quelli indossati da Elodie che, se nella settantunesima edizione del Festival era seguita da Ramona Tabita, l’anno successivo si affida ai consigli di Lorenzo Posocco, stylist di fama internazionale che si occupa anche di Dua Lipa e di Marco Mengoni. Se per Elodie, il creatore d’immagine ha virato su abiti trasparenti e super femminili come quelli di The Attico e Versace, l’ha trasformata in una vera e propria icona di stile quando l’artista si è presentata sul palco con una pelliccia di piume firmata Valentino haute couture. Lo stylist italiano che per molti anni si è diviso tra Milano e Londra è artefice anche della trasformazione di Mengoni. Il cantante ha infatti vinto la passata edizione sanremese grazie alla sua magnifica voce e a uno standing di tutto rispetto enfatizzato da completi in pelle griffati Versace. Silvia Ortombina è invece l’ideatrice degli outfit di Blanco che sono ormai entrati nella storia di Sanremo: dal mantello nero firmato Valentino fino al completo over azzurro di The Attico nel 2022, dalla t-shirt di micro-paillettes argentee di Dolce & Gabbana fino al completo camicia e pantalone bianco strizzato da un corsetto con stecche di balena nel 2023 disegnati dalla famosa coppia di stilisti. Indimenticabile la giovanissima Mara Sattei in Giorgio Armani Privé grazie allo styling di Simone Furlan che si è occupato la stessa edizione anche dell’immagine di Madame per cui ha puntato su uno stile semplice e giovane esaltato dalle creazioni di OFF White.
Rosa Chemical invece, vera rivelazione di Sanremo 2023, grazie ai preziosi consigli del consulente d’immagine Simone Folli ha puntato su abiti Moschino dall’estetica fluida imponendosi forse anche per quel chiacchierato bacio con Fedez come audace icona genderless della kermesse. Rebecca Baglini infine è l’artefice della trasformazione di Arisa e dei look semplici e raffinati di Ultimo in Emporio Armani nel 2023, nonché fedele consulente di Dargen D’amico, di cui, anche per questa edizione 2024 seguirà il progetto stilistico dividendosi tra il cantante, I Ricchi e Poveri e i Negramaro. E ora non rimane che aspettare domani la prima serata di Sanremo 2024 per vedere quali look illumineranno questa settantaquattresima edizione ed entreranno nella storia della musica e del costume italiano.