Al ministro dell’Interno Matteo Piantedosi saranno fischiate le orecchie: in Regione Lombardia la destra approva una mozione del Pd per chiedere una legge nazionale che consenta il voto ai fuorisede anche in un Comune diverso da quello di residenza. Un tema che riguarda 5 milioni di possibili elettori e che da anni giace nei cassetti di governi e Parlamento. Appena qualche giorno fa, rispondendo alla Camera, Piantedosi aveva ammesso che la legge non sarebbe arrivata in tempo neanche per le prossime elezioni Europee di giugno, rinviando ancora a data da destinarsi l’atteso via libera.

Il Consiglio regionale della Lombardia ha invece approvato un testo proposto dal dem Paolo Romano con cui si impegna il medesimo consiglio e la giunta di Attilio Fontana a “sollecitare il Parlamento affinché la proposta di legge” sul voto ai fuori sede “sia adeguatamente esaminata” e “si arrivi alla conclusione dell’iter, consentendo l’esercizio del diritto di voto in un Comune diverso da quello di residenza nelle prime consultazioni elettorali utili”. Allo stesso modo, la mozione impegna anche a “sollecitare e monitorare” in Conferenza unificata “l’approvazione dei decreti legislativi previsti”.

Il Consiglio ha votato il testo all’unanimità, smentendo quindi Piantedosi o per lo meno incalzandolo, nonostante il ministro avesse allargato le braccia: “In materia elettorale – era stata la versione del capo del Viminale – è indispensabile intervenire con estrema precisione, sotto il profilo tecnico, al fine di garantire la trasparenza e la sicurezza del voto. Tenuto conto che le elezioni europee si svolgeranno l’8 e il 9 giugno e il 20 aprile è il termine ultimo per l’emanazione del decreto di convocazione dei comizi elettorali, i tempi per l’esercizio della delega legislativa e per i conseguenti adempimenti tecnici appaiono oggettivamente ristretti”.

Spiegazioni che quindi anche la destra lombarda ritiene non del tutto convincenti: “Con la mia mozione – dice il dem Romano – anche la destra lombarda e Fontana chiedono a Piantedosi di fare presto. Lui dichiara che è complicato: così complicato che lo fanno in tutti i Paesi europei tranne Malta e Cipro. Piantedosi lo ammetta: o è in malafede o è incompetente. O forse entrambi. Ma speriamo ci dimostri che ci sbagliamo: approvino entro le Europee i passaggi necessari e permettano ai fuori sede di votare”.

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