Cinema

Francis Ford Coppola posta la prima foto del tormentato Megalopolis. Il sito World of reel: “Film accettato a Cannes”

Qualche riflesso di luna illumina il buio incrocio tra due strade. Un’enorme statua classicheggiante è caduta per traverso contro un edificio lasciando per terra molte macerie. Si tratta della prima immagine di Megalopolis, l’ultimo film di Francis Ford Coppola, che il regista de Il Padrino ha voluto condividere sul suo profilo Instagram. Ma non è tutto.

Sul sito World of reel è scritto che una loro fonte, nel passato estremamente attendibile, ha appena raccontato loro quello che potrebbe diventare l’evento culto dell’anno: Megalopolis è stato accettato e sarà al prossimo Festival di Cannes. L’ufficialità non c’è, ma sappiamo che Coppola ammira molto Cannes, dall’altro non è mai stato un cliente facile per l’organizzazione della Croisette. Nel 2009 il suo ultimo film uscito in sala, Tetro, venne spedito a Cannes con una richiesta precisa: il film va in Concorso altrimenti non se ne fa nulla. Monsieur Fremaux però disse serenamente di no e il film finì a un chilometro dal Grand Theatre Lumiere ovvero nella sala della Quinzaine.

Va anche detto che Tetro, film in bianco e nero da 5 milioni di dollari di budget, girato in Argentina, salì agli onori delle cronache sia per il flop al botteghino (2,8 milioni di incassi) che per i soliti problemi in fase di produzione e di set. Problemi che non sembra siano mancati nemmeno per Megalopolis, un film autoprodotto che però è costato ben 120 milioni di dollari.

Il cast è composto da Adam Driver, Aubrey Plaza, Giancarlo Esposito, Laurence Fishburne, Chloe Fineman, Dustin Hoffman, Shia LaBeouf, Nathalie Emmanuel, Jason Schwartzman e Jon Voight. La sinossi probabilmente più attendibile l’ha elaborata il sito Screenrent: “Megalopolis segue un architetto che sogna di trasformare New York in un’utopia, ma la sua visione è in conflitto con i valori conservatori del sindaco corrotto. Il politico tenta di distruggere i progetti e la reputazione dell’architetto attraverso diffamazioni e criminalità organizzata”.

Pare anche che una sottotrama riguardi la figlia del sindaco combattuta tra la fedeltà al padre e l’amore per l’architetto. Insomma siamo dalle parti del materializzarsi dell’atteggiamento e della filosofia antisistema (antihollywoodiana) tipica del Coppola prima maniera, proprio quando i giganteschi progetti di epoca New Hollywood (Padrino e Apocalypse Now) sfidavano, con successo, tentennanti ma disarmati produttori e distributori.

Del resto il regista non ha mai nascosto che Megalopolis sia ispirato alla storia dell’antica Roma, nello specifico alla caduta dell’impero romano, come fosse un messaggio di fine del mondo per un’umanità come quella attuale che non affronta questioni come la disuguaglianza e la distruzione ambientale crollando proprio come i romani.

Tornando a Cannes in molti ricorderanno che Coppola disse al Festival, anche nel 1979, che non avrebbe mandato Apocalypse Now, a meno che non fosse inserito in Concorso. All’epoca (Fremaux era ancora un ragazzino ndr) accettarono la proposta anche se il film non era stato completato in post produzione nemmeno un mese prima rispetto al via del festival quando vennero annunciati i film in Concorso. Il film poi vinse la Palma d’Oro, ma fu battuto agli Oscar da Kramer contro Kramer. Una prima a Cannes rimane comunque per un nome come Coppola molto rischiosa. Se Megalopolis dovesse ricevere critiche negative sulla Croisette ciò potrebbe ostacolare notevolmente la ricerca di un distributore ufficiale del film tutt’ora assente. Megalopolis è un film di fantascienza tormentato e lungamente inseguito da Coppola e finalmente realizzato dopo 40 anni di riscrittura e ricerca di fondi – altrui – mai arrivati. Per realizzare Megalopolis ha anche venduto la sua redditizia azienda vinicola.