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Il richiamo dell’Agcom alla Rai per l’intervista di Avanti popolo alla vittima di stupro di gruppo a Palermo: “Rappresentazione degradante”

di F. Q.

Nella puntata di Avanti Popolo in cui Nunzia De Girolamo intervistò la ragazza vittima di uno stupro di gruppo a Palermo venne data una rappresentazione “stereotipata e degradante” della 19enne, “minimizzando la gravità dei fatti e attribuendo responsabilità alla stessa per il comportamento del suo aggressore”. È questo il parere dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni che ha disposto un richiamo formale nei confronti della Rai per quanto avvenuto nella puntata del talk show, poi chiuso, in onda su Raitre lo scorso 31 ottobre.

Il provvedimento dell’Agcom è stato adottato con voto a maggioranza perché hanno espresso parere contrario al richiamo i commissari Massimiliano Capitanio e Laura Aria, rispettivamente in quota Lega e Forza Italia, mentre era assente la commissaria Elisa Giomi. L’Autorità ha rilevato che il programma ha violato le disposizioni in materia di tutela degli utenti e i principi richiamati dalla Raccomandazione sulla corretta rappresentazione dell’immagine della donna nei programmi di informazione e intrattenimento.

Da qui l’invito dell’Agcom a viale Mazzini a “rispettare le norme e i principi” in materia di tutela degli utenti e di pari opportunità tra uomini e donne, nonché a “garantire una maggiore attenzione e sensibilità nella trattazione dei temi legati alla violenza di genere”. Nel corso del servizio introduttivo venne data voce voce a chi sosteneva che la 19enne “vestiva in modo provocante” e “postava su Tiktok video osè”.

Come ricordato all’epoca dalle Commissioni Pari Opportunità Rai e Usigrai, vennero inoltre riprodotti graficamente una sequela di messaggi oltraggiosi e insultanti ricevuti sui social e in alcune interviste c’era chi sosteneva che “ci stava”, “le piaceva bere” e “se l’è cercata”, si legge nella nota rilanciata dalle agenzie e non commentata al momento dai vertici dell’azienda. “Poco importa che la conduttrice alla fine del servizio dica che ‘questo la rende vittima due volte’”, specificano Usigrai e le Commissioni Pari Opportunità Rai. Alla bufera sollevata dall’intervista, aveva risposto la presidente Marinella Soldi chiedendo “maggiore cautela su temi così delicati”.

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