Il pianista e compositore qualche ora prima di apparire sul palco dell'Ariston si è presentato in Sala Stampa per fare un punto della situazione sulla sua malattia, dopo due anni, e sui progetti futuri
“Durante le lunghe degenze in ospedale ho potuto comporre musica nella mia testa – ha spiegato Allevi – e mi sono accorto che questa musica che ho elaborato durante tutti questi due anni è totalmente libera ed dà un senso alla mia sofferenza. Il bello della musica e dell’arte è che una occasione per trasformare la fragilità umana in forza. Ho composto ‘Tomorrow‘ che presento all’Ariston. Il senso della composizione nasce dal fatto che quando c’è incertezza sul futuro bisogna godere al massimo il presente. È come se avessi strappato una manciata di anni. Con ‘Tomorrow’ non intendo un futuro lontano, ma un presente allargato con la speranza che domani ci sia per tutti noi attenderci un giorno più bello”.
E poi ha aggiunto: “Purtroppo il meloma che ho è una neoplasia cronica quindi non si vince mai questa battaglia. Infatti non sono qui per festeggiare nulla e allora cosa significa la mia presenza qui? La gioia immensa di vivere il presente perché se qualcuno qualche mese fa, mentre facevo le flebo, mi avesse detto che sarei stato qui a Sanremo a parlare con voi non ci avrei creduto”.
Allevi pensa già alle prossime settimane: “So che c’è ad attendermi un tour ma questa malattia è andata a colpire proprio la mia capacità di suonare il pianoforte, ironia della sorte. Così abbiamo elaborato un tour piuttosto breve con date distanziate. Se dovesse arrivare il mal di schiena o il tremore alle dita c’è un team che sa come agire”.