Mica facile in questa prima serata dalla share strepitosa il mio gioco dei top e del flop, o meglio del peggio e del meglio. Non facile perché mi pare che la tendenza (ma siamo solo all’inizio) sia di non rischiare cadute nell’abisso. Anche i momenti tradizionalmente più pericolosi, quelli dedicati a chi non c’è più, hanno saputo evitare l’imbarazzante retorica. Dignitosa la presenza e la lettera della madre del giovane musicista ucciso la scorsa estate a Napoli; addirittura sorprendente l’omaggio a Toto Cotugno realizzato con la proiezione della sua esibizione al festival del 1990 accompagnata dal vivo dall’orchestra. Vincente la scelta della canzone, Amori, la più bella del suo repertorio, come dimenticare la sua presenza nel film di Castellitto Non ti muovere.
Purtroppo questa tendenza alla moderazione che ha eliminato il peggio, si è manifestata anche nel meglio, soprattutto nelle parti che volevano essere di intrattenimento brillante, comico. Un po’ telefonata e ormai prevedibile la parte recitata da Ibrahimovic; Marco Mengoni con scopa e retino si dilunga troppo nella rievocazione dei vari incidenti occorsi nelle passate edizioni del festival prima di arrivare all’idea divertente del preserbacino; anche Fiorello che non ne sbaglia una, dopo un’iniziale battuta strepitosa sul respiro di sollievo della gente del festival quando ha capito che i cani della polizia cercavano “solo” una bomba, si è lanciato in una recita in cui si potevano ammirare le sue capacità di attore più che quelle di infallibile battutista.
Insomma in questo clima un po’ troppo riflessivo le vere scosse, i momenti coinvolgenti, di autentico divertimento, sono arrivati nel corso delle esibizioni dei cantanti, meglio delle cantanti. Sapete che io non mi permetto mai di parlare della musica, di cui capisco poco o nulla, ma credo di non sbagliare se dico che con le loro performance Loredana e Angelina hanno battuto tutti ieri sera.