Tra i momenti evitabili, parlare di violenza di genere facendo recitare (male) ad attori il testo di un uomo è davvero un’idea avvincente. Il prossimo anno propongo un testo di Vannacci letto da Sgarbi su musiche di Memo Remigi. Dirige il direttore Beatrice Venezi
Giorgia
Lei ce l’ha messa tutta, s’è visto l’impegno e il desiderio di non fare la bella figurina sul palco. Nonostante questo, non è una conduttrice e si vede, la sua voce (incredibile quando canta) nel parlato è curiosamente fastidiosa, le gag erano troppo recitate con lei che finiva per essere volenterosa ma un po’ guitta. No so poi chi l’abbia aiutata nello styling ma era tutto sbagliato e mortificante per la sua bellezza androgina. E’ entrata vestita da spalla di Charlie Chaplin con stivaloni improbabili, poi in abito charleston triste con le scarpe tacco medio e infine con un abito nero completamente sbracciato e aperto sulla schiena che boh, perchè? Poi certo, come ha detto Amadeus, per fortuna a lui mesi fa è venuta in mente un’idea geniale: farle cantare sul palco i suoi pezzi migliori. Un guizzo sorprendente. E noi che pensavamo la facesse pattinare sul ghiaccio! Comunque alla fine Sanremo è Sanremo come Giorgia è Giorgia e non me la sento di trattarla troppo male quando c’è ancora il voto sul ballo del Quaquà.
Voto 6 e mezzo